mercoledì 23 febbraio 2011

Consumo critico #10: Chiquita e Dole (aggiornati al 2009)

CHIQUITA
INDIRIZZO PRINCIPALE: Chiquita Brands International Inc., 250 East Fifht Street, 45202 Cincinnati, Ohio, USA.
www.chiquita.com
IN ITALIA: Chiquita Italia S.p.A., Via Tempio del Cielo 3, 00144 Roma.
www.chiquitaitalia.it
Multinazionale nel campo della frutta e verdura, sia fresca che conservata. Opera in 11 Paesi con un fatturato di 4,5 miliardi di dollari e con 24.000 lavoratori. Possiede anche molta terra in America Centrale, sia come proprietà, sia in affitto (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Il dramma dei "bananeros" (lavoratori delle banane) nicaraguensi dura ormai da diversi anni con sempre più morti e sempre più abusi provocati dalle multinazionali americane. Ebbe inizio alla fine degli anni '70 quando il pesticida Nemagon venne prodotto dalla Dow Chemical e distribuito in Nicaragua dalla Chiquita e dalla Dole; nel giro di vent'anni si sono verificati centinaia di tumori, malformazioni congenite e malattie della pelle. Ad oggi sono più di 800 le persone decedute (Fonte: Carta Online, 16 aprile 2005).
La multinazionale leader mondiale nel mercato delle banane ha finanziato per sette anni (dal 1997 al 2004) gli squadroni della morte dell'Unione di Autodifesa della Colombia (AUC), gruppo paramilitare di estrema destra, responsabili di centinaia di massacri di civili durante il quarantennale conflitto colombiano e collusi col narcotraffico.
La Chiquita, in precedenza, aveva pagato anche altre organizzazioni terroristiche che operano in Colombia, per esempio le FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) e l'ELN (esercito di Liberazione Nazionale) (Fonte: Carta Online; Altreconomia n. 82, aprile 2007).
Secondo il sindacato dei lavoratori del settore, anche nel periodo del pagamento, non sono mai cessati omicidi e violenze nei confronti dei contadini e soprattutto dei sindacalisti, perchè, secondo il sindacato, il pagamento dell'AUC prevedeva, oltre alla protezione delle installazioni, anche l'eliminazione fisica di quei sindacalisti che protestavano troppo. Oltre 10.000 persone sarebbero state assassinate negli ultimi dieci anni dai paramilitari dell'AUC "in gran parte nelle regioni bananiere dove la Chiquita finanziava le sue operazioni" sostengono gli avvocati.
Un'indagine condotta dalla rivista Altreconomia del 2006 svela che, anche se Chiquita ha firmato un accordo di rispetto dei diritti dei lavoratori nelle sue piantagioni con IUF (Sindacato Internazionale degli Alimentaristi) e anche se ha ricevuto la certificazione SA8000 per tutte le sue piantagioni, continua il problema dell'uso di pesticidi e dei salari bassi per i suoi lavoratori con una paga media di 8 euro al giorno, per una giornata di 10 ore.
Nel 2008 erano ancora in corso i procedimenti giudiziari, nei Tribunali degli Stati Uniti, promossi da migliaia di braccianti del Centro America e delle Filippine per poter ottenere l'indennizzo dei danni a causa dell'uso del pesticida DBCP (Dibromo Cloro Propano) che è un potente vermifugo (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Ulteriori informazioni presenti nell'edizione 2003 della guida:
La multinazionale è nota per gli attacchi all'ambiente, per la repressione sindacale, per i maltrattamenti dei braccianti, ma soprattutto per la sua aggressività in ambito politico in quanto tiene i governi dei paesi dove ha le sue piantagioni rigidamente sotto controllo. Nel 1953, quando Jacob Gurmar, presidente del Guatemala, decise di varare una riforma agraria che danneggiava Chiquita, venne fatto fuori da un colpo di stato che tutti imputano alla regia di Chiquita.
Chiquita obbliga i propri lavoratori a spruzzare pesticidi senza protezione, a volte senza l'acqua per potersi lavare. 
Nel 1995 Chiquita ha chiuso quattro piantagioni: secondo il sindacato locale si è trattato solo di una scelta per indebolire il movimento dei lavoratori, obbligandoli ad abbandonare le terre dove questi abitavano da generazioni con le loro famiglia. La produzione di banane è pure causa di deforestazione in Costa Rica e l'uso dei pesticidi crea impoverimento dei terreni, provocando gravi danni alle acqua fluviali e marine (Fonte: Equonomia, giugno 1999 e settembre 1999; Altreconomia, ottobre 2000).
Dopo una campagna di pressione da parte dei consumatori (lanciata nel 1998 in occasione del centenario nella multinazionale), Chiquita ha accettato di impegnarsi nel rispetto delle convenzioni dell'ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) in particolare sui temi della libertà sindacale (Fonte: Redattore sociale ed Unione internazionale dei lavoratori).*
*N.d.R. Sul sito della Chiquita nella sezione "take a look back" per il periodo 2000-2009 vengono menzionati:
- 2000: Rainforest Alliance certificata al 100%  per le aziende in America Latina sottoposte a rigorosi standard ambientali e sociali del Better Banana Project;
- 2002: iscritta al Ethical Trading Initiative;
- 2004: Corporate Citizen of the Americas Award per il progetto Nuevo San Juan home-ownership in Honduras.
Sta ad ognuno compiere le proprie valutazioni a riguardo.

DOLE
INDIRIZZO PRINCIPALE: Dole Food Company Inc., I Dole Dr, Westlake Village, California, 91362, USA.
www.dole.com
IN ITALIA: Dole Italia S.p.A., Piazza del Tricolore 1, 20129 Milano.
www.dole.it
Multinazionale di origine statunitense. Oggi è la più grande produttrice e distributrice mondiale di frutta e verdura, sia fresche che conservate. Presente in 90 Paesi, fattura annualmente circa 6 miliardi di dollari e impiega 47.000 persone. Controlla il 25% del mercato mondiale di banane.
Nel 2006 una campagna internazionale ha denunciato il comportamento antisindacale di Dole nelle coltivazioni dell'America Centrale. Coseguentemente a ciò, nel marzo 2007, Dole si è impegnata a rispettare le libertà sindacali ma secondo alcune associazioni, come riporta una lettera dell'agosto 2007, l'accordo non veniva ancora rispettato in Costa Rica, Guatemala, Ecuador e Perù.
Nel febbraio 2008 un'azienda contoterzista di Dole ha licenziato 16 lavoratori che avevano partecipato ad uno sciopero di 5 giorni al fine di ottenere gli arretrati maturati tra il 2003 e il 2007.
Nel 2006 un'azienda terzista di Dole in Costa Rica è stata accusata di gettare pesticidi dall'aereo mentre le persone si trovavano nella piantagione a lavorare.
Una ricerca condotto dall'associazione EILER nelle Filippine, ha evidenziato che le condizioni di lavoro nelle piantagioni che producono banane e ananas per Dole sono raccapriccianti: i lavoratori hanno salari bassissimi, ritmi estremamente duri e problemi di salute in conseguenza all'utilizzo di sostanze pericolose. Un sindacato filippino sostiene che i liquami prodotti dagli stabilimenti di inscatolamento vengono versati direttamente nei corsi d'acqua.
Dole ha ritirato dalla vendita negli Stati Uniti confezioni di spinaci perchè contaminate dal batterio Escherichia coli; lo scandalo ha coinvolto anche altre aziende. La verdura contaminata ha causato 104 ricoveri e 3 morti (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
La multinazionale, primo produttore di banane e frutta fresca al mondo, ha utilizzato (come Chiquita N.d.R.) nelle sue piantagioni per oltre vent'anni il pesticida Nemagon, elaborato dalla Dow Chemical, a base di Dibromo Cloro Propano (DBCP), usato largamente nonostante fosse bandito alla fine degli anni '70 negli USA: un fertilizzante pesticida che ha causato tumori e sterilità ai lavoratori delle piantagioni (almeno 5.000 casi in Nicaragua). Ad oggi sono più di 800 le persone decedute a causa del DBCP. Dole, nonostante fosse al corrente degli effetti del fertilizzante, continuò ad utilizzare il prodotto senza informare i lavoratori sui rischi a cui andavano incontro. Il 5 novembre 2007 la Corte Suprema di Los Angeles ha dato ragione ai contadini nicaraguensi, obbligando Dow Chemical (produttrice del Nemagon) e Dole a risarcirli con 3,3 milioni di dollari per danni fisici in quanto la Corte h riconosciuto che le due imprese nordamericane hanno agito in malafede pur conoscendo i danni del Nemagon (Fonte: Altreconomia n. 80, frebbraio 2007; Carta Online 4 aprile 2008)
La Dole è stata criticata per la distruzione della foresta pluviale in Honduras e nelle Filippine.**
** N.d.R. anche sul sito della Dole, nella sezione "principles" (sul sito italiano la pagina è ancora in costruzione) si può trovare una sviolinata di buone intenzioni, premi vinti e altro, il tutto in un'ottica di difesa dei deritti dei lavoratori, dell'ambiente e della salute. Sta ad ognuno compiere le proprie valutazioni a riguardo.

Tratto da:  
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. Monti, 2009.
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. La Tortuga, 2003.


Post introduttivo all'argomento consumo critico qui.
Elenco prodotti Chiquita e Dole e altre multinazionali qui.
Atre informazioni sulle multinazionali potete trovarle su Transnationale.

2 commenti:

  1. Post interessantissimo e condivisibile, le multinazionali e le banche sono i veri burattinai delle nefandezze dell'essere umano.
    Saluti

    RispondiElimina
  2. Uhm, da qualche parte ho letto che la Chiquita sta cercando di riscattarsi...vedo se ri-trovo la notizia ed eventualmente la posto qui!

    RispondiElimina