mercoledì 2 febbraio 2011

Anno 1983.


Intervista di Enzo Biagi a Donatella Colasanti, tratta dalla trasmissione "Film story - Stupro" del 1983.
Per chi non si ricordasse di lei, Donatella, è una delle vittime del celeberrimo massacro del Circeo del 1975. E' sopravvissuta, al contrario della sua amica Rosaria, a ore e ore di sevizie e violenze.
Nell'1983, anno di questa intervista, i responsabili erano già stati definitivamente condannati (Izzo all'ergastolo, Guido a 30 anni di reclusione e Ghira all'ergastolo in contumacia perchè latitante).
Mi ci sono imbattuta per caso, cercando informazioni sull'impatto di questo fatto nella stampa per la mia tesi di laurea.
Credo sia curioso che Donatella, nel 1983, dopo essere stata protagonista di uno dei primi processi che ebbero così forte impatto mediatico (anche perchè si svolse negli anni di fermenti femministi), parli e denunci una strumentalizzazione del processo da parte della stampa, parli di igniranza.
E altrettanto curioso sentire Enzo Biagi, giornalista, che cerca di contraddire la ragazza (poco conoscevo Biagi, dopo averlo sentito in questo video posso affermare che non mi piace!!) oltretutto con pochissimo tatto.
Donatella dice "La cosa che mi ha dato molto più fastidio è stata tutta la strumentalizzazione che c'è stata dopo...fatta da un po' da tutti...dalla stampa..quello che si notava era la curiosità morbosa della gente, che non è che guardava molto a quello che era avvenuto...per me dovevano intervenire tutti e non solo le donne" e ancora "Non trovavo giusto che in aula ci fossero solo donne e che se intervenivano uomini li cacciavano..perchè era un caso che riguardava tutti..non era solo un caso di stupro, era ben altro.."

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5 commenti:

  1. Sai Giada, siamo vittime di una odiosa ipocrisia che vuole considerare i giornalisti come degli intellettuali, dei saggi solo perchè hanno successo e quello che scrivono viene letto, potenzialmente, da milioni di persone; loro stessi finiscono per considerarsi tali.

    Biagi in quest'intervista commette, a mio avviso, un refuso deontologico a causa di questa supponenza: la ragazza si esprime male nel lessico ma ha la sapienza di chi ha vissuto sulla sua pelle l'esperienza, dovrebbe essere ascoltata con il desiderio di capire profondamente cosa vuole esprimere con il suo lessico stentato; il giornalista, invece, si siede su uno scranno superiore e giudica, con freddo ed ottuso distacco.

    avrei tanto altro da dire ma mi fermo quì: mi sta venendo una certa nausea a parlarne.

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  2. Ciao Fabio!
    Hai proprio centrato!!
    Io li odio con tutte le mie forze...

    Se non ti crea troppa nausea mi piacerebbe sapere cos'altro hai da dire!!

    A presto!

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  3. ciao Giada,
    Io non li odio, perchè è un sentimento negativo indotto che mi rifiuto di concedere loro: non mi farò abbruttire da questi uomini piccoli; preferisco dire che li disprezzo.

    vuoi sapere cos'è che mi nausea?
    il fatto che in questo mondo le università, i master, e compagnia bella formino elite e non saggezza; ho conosciuto tante, tantissime persone di successo, laureate in scuole prestigiose e con master e dottorati all'estero, ma ascoltandoli parlare mi rendo conto presto che non sono umanamnete all'altezza nemmeno di lavare i piedi ad un mio amico contadino, con la terza media, ed ex alcolista che sta lottando lavorando duramente con le mani nella terra e nella fatica per salvare il piccolo podere della sua famiglia.
    È ignorante ma quando parlo con Lui ho la sensazione di essere al cospetto di un saggio, e ti assicuro che non è un condizionamento, mentre sento dei saccenti di successo dispensare sentenze senza ascoltare, ne aver ascoltato, altro se non la loro voce.

    Ce n'è stato uno che, a mio avviso, nonostante avesse avuto successo non aveva perso ne condizionato il suo intutito istintivo e continuava a parlare col cuore; disse, una volta, che c'è una forma di intelligenza presente nelle persone umili che si perde con la cultura salvo poi recuperarsi ad un elevatissimo livello di cultura.
    Penso che stesse parlando di questa cosa che schifa me e che, se avesse ragione lui, mi fa pensare che negli ultimi 40 anni non abbiamo avuto nessuno che raggiungendo quell'elevato livello di cultura abbia trovato uno spazo per comunicare con noi.

    Perchè devo sentir parlare su un media di massa Claus Davi, Giuliano Ferrara, o Giorgio Bocca vomitarmi addosso i loro vuoti dogmi intrisi di potere, io voglio ascoltare voci come quella di Pasolini, Mohandas Karamchand Gandhi, o Ta-tanka I-yotank che aiuti me e il mio popolo a crescere in umanità, e guarda che non mi accontento di poterli lggere quando voglio andando in biblioteca perché non me ne frega niente di migliorarmi se la massa che compone il mio mondo rimane al palo; ho a che fare ogni giorno con le vittime di questa discultura e ne divento vittima io stesso di conseguenza

    Ciao

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  4. aggiungo che dopo aver ascoltato le parole della Colasanti Biagi avrebbe dovuto dire: "Lei ha ragione, il mondo di cui faccio parte e dal quale ricavo tutti i privilegi di cui godo, si avventa sempre come uno stormo di avvoltoi sulle storie come la sua e troviamo guusto nel cercare di sbattere sui giornali gli aspetti più sordidi. Io mi scuso umilmente con lei per la sofferenza, che il mio comportamento e per quello dei miei colleghi le ha procurato."

    ce lo vedi a dire una cosa così in tv? mi viene da ridere (o da piangere)

    ciao di nuovo

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  5. Ciao Fabio!
    Sono d'accordo con quello che dici sui sapientoni plurilaureati con il massimo dei voti. Credo che parte di differenza tra loro e chi può essere rappresentato dal tuo coraggioso amico è il fatto che ai sapientoni manca una delle cose fondamentali che sui libri non si trova: quelle esperienze della vita, giusto o sbagliate che siano, che fanno sì che una persona acquisti sensibilità e cognizione in quel che dice.
    Nessuno ha trovato lo spazio per comunicare con noi perchè credo che la comunicazione si sia persa per strada (non comunichiamo nemmeno tra di noi "comuni mortali"..)..e questi tristi personaggi non hanno alcun interesse a farsi capire, presi come sono dalla competività con i colleghi e con la prospettiva di un grosso guadagno.

    Grazie per aver voluto condividere il tuo pensiero...
    Ti aspetto!!

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