martedì 30 novembre 2010

Beata ignoranza!




Questo post è politicamente scorretto. Non vuole prendere le parti di nessuno. Vuole soltanto offrire una visione diversa, soprattutto per quelle persone che stanno protestando, senza sapere su che cosa. Giustamente ognuno ha un'opinione a riguardo. Ma magari ci sono persone, come me prima, che si svenano a criticare qualcosa che non conoscono. Questo è solo uno spunto. Nulla vi vieta di cercare ulteriori informazioni, come sempre.
Quando avevo 15-16 anni partecipavo a diverse manifestazioni studentesche. I temi, bene o male, erano gli stessi attuali: tagli, buoni scuola e, in particolare per il mio liceo, il problema di strutture pericolanti. Ma, devo dirlo...avevo 16 anni e se c'era da manifestare lo facevo senza pormi il problema di andare a conoscere in concreto ciò che scatenava l'ira studentesca. I ragazzi più grandi spiegavano sommariamente la questione e via! Giù in strada a gridare come forsennati.
Ora di anni ne ho 10 di più e sono studentessa universitaria (ancora per poco spero!). Con la maturità dei miei 26 anni cerco di informarmi, soprattutto ora che scrivo su questo blog; cerco di conoscere più in dettaglio le varie questioni che poi andrò a condividere.
Questi giorni sono rimasta molto colpita dalle immagini che riguardano le manifestazioni studentesche. Ho l'impressione che siano di portata davvero enorme, qualcosa che non ricordo di aver mai visto. Mobilitazioni di proporzioni gigantesche, che suscitano attenzione anche all'estero. Vedendo i vari video si è scatenata dentro di me una forte coscienza rivoluzionaria, come mi capitava ai tempi del mio amatissimo liceo. Così appena pubblicato il video del Ministro Gelmini su Youtube, ho deciso di ascoltare cosa avesse da dire la MariaStar; nonostante il nervoso iniziale quando suggerisce di non farsi strumentalizzare mi sono trovata ad essere d'accordo quando il Ministro parla di diritto allo studio e dell'eliminiazione dei sistemi di favoritismi tanto radicati in qualsiasi ambito nel nostro paese. Sono rimasta sbigottita. Com'è possibile? Sono soltanto belle parole e poi la riforma prevede il contrario? Allora ho pensato di cercare il testo completo del progetto di riforma, convinta che non sarebbe stato di difficile comprensione perchè comunque è risaputo il livello di alfabetizzazione dei nostri politici! E così è stato. Digitando  "testo ddl gelmini" su google ho trovato il testo completo della riforma. Provo a sintetizzare i punti importanti:
Titolo I: Organizzazione del sistema universitario
L'art. 1 suscita già attenzione perchè si occupa dei "principi ispiratori della riforma": si parla di autonomia delle università, di trasperenza, si fa riferimento all'art. 33 Cost, si parla di promozione del diritto allo studio e di promozione nel merito  "Al fine di rimuovere gli ostacoli all'istruzione universitaria per gli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, il Ministero programma e monitora specifici interventi per la concreta realizzazione del diritto allo studio e la valorizzazione del merito."
Gli articoli successivi trattano degli aspetti riguardanti l'organizzazione interna, gli organi (elezione, competenze, durata delle cariche, etc) -art. 2- e l'eventuale fusione/federazione tra università (per migliorare l'attività didattica -art. 3-): aspetto importante è quello che riguarda gli statuti. In forza di questa riforma le università dovranno modificare i propri statuti (i progetti verranno inviati al Ministero che eserciterà il controllo di legittimità e merito e potrà  una sola volta, indicare agli istituti le norme illegittime e quelle da riesaminare nel merito; gli organi potranno non conformarsi attraverso il voto -legge 168/1989 art. 6-), e dovrà essere previsto un codice etico; tutto questo al fine di raggiungere una migliore qualità, efficienza ed efficacia dell'attività didattica e di ricerca, attuazione del principio di trasparenza e quello di accessibilità alle informazioni relative all'ateneo. I vari dipartimenti dovranno essere riorganizzati coerentemente con la programmazione didattica e verrà istituita, per ciascun dipartimento, una commissione paritetica docenti-studenti per l'assicurazione della qualità della didattica, competente a svolgere attività di monitoraggio dell'offerta formativa e contribuendo alla valutazione della stessa formulando pareri sull'attivazione o soppressione di corsi di studio. Cosa chiedere di più? Gli studenti avranno finalmente voce in capitolo; non vedranno più sparire corsi di studio senza motivazione, avranno modo di discuterne insieme ai docenti e verificare la situazione. Si parla di coerenza nella programmazione didattica, il che significa coerenza in tutto il sistema universitario.
Titolo II: Norme e delega legislativa in materia di qualità ed efficienza del sistema universitario
Viene istitutito il "fondo per il merito" (art. 4) che riguarda la concessione di premi di studio, buoni studio e prestiti d'onore che sarà gestito dalla CONSAP; il fondo sarà alimentato da (art. 4 n.7): versamenti spontanei da parte di privati/enti/fondazioni, trasferimenti pubblici, etc.
Mi sembra che i propositi siano più che buoni. Finalmente non ci saranno più favoritismi. Gli studenti meritevoli vedranno spalancarsi le porte grazie al loro impegno. Forse quello che viene sottovalutato è che il sistema dei favoritismi è nato proprio all'interno della nostra società, e che forse se viene debellato non sono più tutti tanto contenti. Ho come l'impressione che ci si lamenta solo perchè non si ha avuto la spintarella...perchè se capita voglio vedere quante persone, che si atteggiano tanto oneste, la rifiuterebbero!
L'art. 5 tratta un argomento, a mio avviso, piuttosto importante: viene delegato il Governo per gli interventi, successivi all'entrata in vigore della riforma, riguardanti la qualità e l'efficienza del sistema universitario. Sarà quindi il Governo, su azione del Ministero ovviamente, che dovrà intervenire per il raggiungimento degli obiettivi di: valorizzazione ed efficienza dell'università, interventi sulla disciplina contabile per garantire coerenza con la programmazione e maggior trasparenza per l'individuazione della condizione patrimoniale, valorizzazione della didattica e della ricerca, rimozione degli ostacoli al diritto allo studio. Dovrà occuparsi anche dell'introduzione di un sistema di valutazione, da parte dell' ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca -che ha dettato anche numerosi criteri presenti nella riforma!-), sugli atenei (idoneità strutturali, organizzative, ...) e sulla didattica e ricerca. E' importante questo punto perchè allora non è tanto questa riforma a dover essere temuta quanto gli interventi che saranno successivi che potranno non seguire attentamente i criteri contenuti in questo ddl. Il fatto che venga promossa la trasparenza, il controllo patrimoniale dovrebbe far gioire gli studenti: quanto vorrei sapere dove vanno a finire tutte le mie tasse universitarie..specialmente quando mi viene rifiutata una fotocopia!
Titolo III: Norme in materia di personale accademico e riordino della disciplina concernente il reclutamento
Dai diciamolo. E' questo che crea tanto scompiglio. Ma riguarda il personale universitario, docenti e ricercatori e gli aspetti contrattuali e di reclutamento. Gli studenti di cosa si lamentano? Allora forse sì...un pochino strumentalizzati lo sono...
Gli articoli riguardanti quest'ultimo titolo si occupano, come ho detto, degli aspetti contrattuali, di reclutamento e di valutazione del personale. Aspetto interessante è l'introduzione (art. 8) di un sistema di valutazione attraverso l'istituzione, per ciascun settore scientifico, dell'abilitazione scientifica nazionale (vengono definiti i modi di selezione dei commissari e le procedure per l'abilitazione) la quale, attraverso giudizio motivato, attesta la qualificazione scientifica dei professori sulla base di criteri e parametri definiti con decreto ministeriale (revisionati ogni 5 anni). La valutazione ha durata quadriennale.  Cosa c'è di sbagliato in una verifica preventiva dell'idoneità all'insegnamento di un soggetto? Quanti docenti vi sono capitati che, magari sono molto competenti, ma non hanno la capacità di spiegare? Quanti sono veramente preparati? I miei li posso contare sulla dita di UNA mano.
Le facoltà avranno anche la possibilità di stipulare contratti per avvalersi di esperti di alta qualificazione e altri soggetti in possesso di un significativo curriculum e adeguati requisiti scientifici; saranno preferiti i dottori di ricerca, gli abilitati, etc. (art. 11
Gli art. 10 e 12, infine, riguardano i ricercatori. Gli assegni di ricerca saranno assegnati, tramite bando, a coloro che sono in possesso di un curriculum scientifico/professionale idoneo allo svolgimento della ricerca; gli assegni di ricerca saranno concessi dall'università e anche dal Ministero che destinerà annualmente una quota del finanziamento ordinario a tale scopo. Gli assegni potranno avere durata da 1 a 3 anni rinnovabili e non cumulabili con altre borse di studio per  un periodo non superiore a 4 anni (compresi i rinnovi).
E' poi stabilito che: "la durata complessiva dei rapporti instaurati con i titolari di assegni e dei ricercatori a tempo determinato, intercorsi con atenei diversi, con il medesimo soggetto non può in ogni caso superare i 10 anni anche non continuativi" (punto n.9 art. 10).
I ricercatori a tempo determinato invece saranno scelti mediante procedure pubbliche di selezione per attività di ricerca, didattica, servizi agli studenti, ... quando sono in possesso di un curriculum adatto allo svolgimento delle mansioni oggetto del bando. I contratti avranno durata di 3 anni rinnovabili ad altri 3 previa prova positiva di valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte.
Non mi è molto chiara la condizione odierna dei ricercatori, nel senso che non conosco il sistema di reclutamento. So soltanto che oggi nelle università gran parte di loro svolge attività di didattica, e quindi insegnamento, a costo quasi zero. Per questo non posso esprimere un giudizio (anzi se qualche lettore ha voglia di illuminarmi mi farebbe enorme piacere!), continuo con le mie ricerche sull'argomento.

Riguardo le polemiche sui tagli vorrei ricordare che il ddl gelmini non ne fà alcun riferimento. Questi tagli sono già stati approvati nel 2008 e nel 2009 e io non ho memoria di manifestazioni di portata tale e quale a quelle di questi giorni. Ricordo male?

Vorrei spendere due parole anche sulle critiche sorte sulla questione dei voti universitari dei politici. Premetto che non è mia intenzione schierarmi contro una parte politica piuttosto che l'altra anche perchè secondo me una vale l'altra! Vorrei semplicemente sottolineare come l'aver segnati, nel libretto universitario, una sfilza di 30 e lode non significa necessariamente essere una persona intelligente e coerente. Io di 30 ne ho solo uno, e nemmeno con la lode. Ma ritengo di non essere certo meno sveglia, intelligente e onesta di certi elementi, soprattutto presenti in politica, che hanno ottenuto la lode e un bavoso bacio accademico. 

Giada Iovino


Vi lascio un paio di video interessanti, altre voci fuori dal coro che dovrebbero spronare ad informarsi al meglio.

   
 

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