lunedì 26 luglio 2010

Lettera aperta ai cittadini italiani.


Mi incuriosiscono tutte queste lettere aperte inviate a vari ministri, (in)competenti nelle più svariate materie, dal contenuto pressochè identico: epistole indignate, disperate e cariche di richieste che mai troveranno una risposta, scritta e tantomeno nei fatti.
Ma che senso ha scrivere ai politici? Per prima cosa non credo che queste lettere gli “facciano un baffo”, anzi molto probabilmente quando riescono a capirne il contenuto (forse con l'ausilio di un insegnante di sostegno) si faranno anche quattro risate; secondopoi verranno confinate tra le critiche appartenenti all'altro schieramento. Cosa si spera di ottenere? Forse un ravvedimento circa il loro operato? Questi politici (tutti!!) sono lì perchè sono stati eletti e come ho già scritto tempo fa (qui) non sono altro che lo specchio degli elettori che rappresentano.
Allora sarebbe più appropriato scrivere una lettera aperta agli italiani, ai propri concittadini, a coloro che sono sulla nostra stessa barca, tanto per intenderci.
Io, ad esempio, direi agli italiani che le cose non cambieranno mai fino a quando cercheremo di metterci i piedi in testa l'un l'altro già nella quotidianità. Se non c'è rispetto reciproco non possiamo pretendere che chi “sta sopra” abbia del riguardo e faccia gli interessi di tutti: chi è al potere appartiene alla società che rappresenta quindi non ne può essere tanto diverso. Direi agli italiani che bisognerebbe creare una società dove ognuno lavora per il beneficio della stessa e non solo per le proprie tasche, una società dove l'onestà troverebbe le proprie fondamenta e tutti contribuirebbero al suo rispetto senza per questo dover essere considerati delle “talpe”.
Non è scrivendo una lettera ai politici che si cambia questa situazione, per quanto la lettera possa essere sincera e soprattutto contenga affermazioni veritiere. Il virus da combattere è dentro noi stessi. Il virus è interno alla cultura italiana e fino a quando non cambierà il nostro modo di approcciarsi già solo nelle più piccole questioni, con i colleghi, con i vicini, con gli sconosciuti, non potremo mai creare degli anticorpi efficaci per affrontare tutto questo.

di Giada Iovino

Link collegati che potrebbero interessare:
La squadra nazionale (no, non parlo di calcio!)
La salsa al pomodoro tutta italiana (no, non è una ricetta di cucina!)

6 commenti:

  1. Potrebbe essere d'aiuto leggere articoli come questo che ho postato sul mio blog:http://ilgiornalieri.blogspot.com/2010/07/25-luglio-voi-dove-eravate.html
    Vi sono molte risposte. Quanto alla raccolta di firme (alludi a questo vero?) non c'è altro modo di fare pressioni sulla pubblica opinione, sugli elettori di destra e di sinistra se non provocando una perdita di consensi, che è ciò che fa più paura ai partiti di cartapesta e a chi li ha creati. Questo è il momento migliore, per questo io firmo ogni petizione e invio anche delle considerazioni, l'ultimo appello a Pier Luigi Bersani per la nomina degli 8 membri laici del C.S.M., che si trova su MICROMEGA.

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  2. Penso che i politici non siano il riflesso di nessuno... Questa classe politica sarebbe da cancellare, ma con chi andrebbe sostituita? Chi, appena provata la comoda poltrona romana, non si lascerebbe corrompere dal dolce odore del potere, del denaro, della corruzione, della sporcizia? http://radiobaccano.blogspot.com/2010/07/cronache-della-repubblica-di-liatai.html Qui c'è la mia idea di cosa è diventata la nostra realtà...

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  3. @Luigi: Innanzitutto la saluto! :) Per quanto riguarda il post...no non mi riferisco alle petizioni, quelle penso che davvero possano servire a qualcosa, io parlo proprio delle lettere..ne ho lette diverse (quella che mi ricordo in questo momento era stata inviata alla Gelmini).

    @Flavio: sono d'accordo quando dici che questa classe politica sarebbe da cancellare e che non c'è nessuno con cui si potrebbe sostituire..hai centrato in pieno il discorso: ognuno, nella situazione, ne approfitterebbe proprio perchè non abbiamo la cultura "giusta". Basti pensare che ci si lascia tentare persino nei più piccoli Comuni...dove si scrocca magari la telefonata dall'ufficio o ci si fa togliere la sanzione per un divieto di sosta..
    Ed è proprio per questo, invece, che dico che i politici sono il nostro riflesso..non sono degli extraterrestri capitati qui, arrivano dai noi e noi li abbiamo votati (come dico nel post "La squadra nazionale").

    Saluti a tutti :)

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  4. Passa pure al tu, altrimenti faccio concorrenza a Matusalemme.
    Sono d'accordo, le c.d. "lettere aperte", anche quando vengono da leader poltici, lasciano il tempo che trovano.
    Quanto al ricambio della classe politica, i giovani che hanno ambizioni politiche devono farsi largo anche sgomitando, senza avere riguardi per nessuno, altrimenti invecchieranno restando sempre ai margini della politica.
    Però, devono avere solidissime basi culturali, uomini e donne, a sinistra intendo. E' 'conditio sine qua non'.
    Il ricambio generazionale. Siamo quasi oltre il punto di non ritorno, dopo il quale solo i cataclismi possono provocare mutazioni epocali. Praticamente impossibile nell'attuale assetto europeo.

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  5. Io credo che la frattura insanabile tra cittadini e classe politica sia avvenuta quando si è passati all'attuale sistema elettorale.
    La politica è diventata autoreferenziale, sceglie i propri parlamentari, esautora il popolo da ogni istituto di rappresentatività (persino le raccolte di firme vengono ignorate) con un sistema fatto da maggioranza e finta opposizione.
    Sembra davvero un'azione massonica su larga scala, un colpo di stato silenzioso e implacabile che di colpo ci ha visti totalmente inermi e impotenti

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  6. Alessandro, la tua analisi è semplicemente perfetta!

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