JOHNSON&JOHNSON
INDIRIZZO PRINCIPALE: Johnson & Johnson Inc., I Johnson&Johnson Plaza, 08933 New Brunswick, NewJersey 089330 USA.
IN ITALIA: Johnson&Johnson S.p.A.,Via Ardeatina km 23, S. Palomba 00040 Roma.
Multinazionale farmaceutica di origine statunitense che controlla 250 società sparse in 57 Paesi. Il suo fatturato è di circa 60 miliardi di dollari, con un profitto da 11 miliardi di dollari (29° nella classifica mondiale dei profitti); impegna circa 122.000 lavoratori. Nel 2006 ha speso ben 2 miliardi di dollari in pubblicità (9° posto mondiale).
L'azienda è una delle più attive nell'attività di lobby nei confronti del Governo statunitense: nel 2008 per questa attività ha stanziato 8 milioni di dollari.
Secondo un rapporto dell'associazione Oxfam è la multinazionale farmaceutica che si è impegnata meno per assicurare il diritto alla salute agli abitanti del Sud el mondo (N.d.R. guardate i visi sorridenti che ci sono in homepage del sito. Al solito, sui siti in inglese e italiano è presente la sezione "our caring", sta ad ognuno di noi valutare l'attendibilità e la bontà dell'impegno della multinazionale). Essa infatti si oppone all'abbassamento dei prezzi dei farmaci in tali paesi e sta esercitando notevoli pressioni al fine di rendere ancora più stringente la legislazione sui brevetti.
Tra il 1994 e il 1997 si è resa protagonista di violazioni delle leggi sul lavoro negli USA e ha pagato multe per 5.750 dollari. Ha inoltre pagato 5 milioni di dollari per aver indotto i propri dipendenti a distruggere le prove relative ad un'indagine federale sulla promozione di un farmaco in casi non ammessi dalla Food and Drug Administration (MM, Gennaio 1995). Secondo IBFAN (International Baby Food Action Network N.d.R.), trasgredisce il codice OMS sul latte in polvere reclamizzando bottiglie per l'allattamento artificiale. Compare anche tra le imprese che eseguono esperimenti sugli animali (Fonte: Nuova Guida al Consumo critico, 2000, pag. 246) (Fonte: edizione 2003).
Nel luglio del 2006 una giuria del Texas ha condannato l'azienda a pagare 772.500 dollari per la morte di una donna che stava usando un cerotto a base di Fentanil prodotto dall'impresa, perchè la dose di Fentanil in circolazione nel sangue della donna era dieci volte superiore rispetto a quella terapeutica. Non si trattò dell'unica morte, infatti già nel luglio 2005 la Food and Drug Administration degli Stati Uniti aveva comunicato di indagare sui casi di decesso di altre ben 120 persone.
Negli Stati Uniti ci sono circa 4.000 procedimenti giudiziari a carico dell'impresa che riguardano il cerotto anticoncezionale Ortho Evra, accusato di aver provocato malattie o addirittura la morte.
L'associazione statunitense Peta accusa la multinazionale di contribuire alla pratica della sperimentazione animale (link a destra N.d.R.) (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Nel luglio 2007 ha annunciato l'intenzione di tagliare il 3-4% dell'organico, corrispondente a circa 4.000 persone, anche se nei primi sei mesi del 2007 aveva già guadagnato il 9% in più rispetto allo stesso periodo del 2006 (3 miliardi di dollari!).
Sempre nel 2007 si sono verificati, nelle fabbriche della multinazionale, incidenti che hanno provocato la fuoriuscita di 8.000 litri di sostanze petrolifere e l'emissione accidentale in atmosfera di 1.400 chili di gas inquinanti (N.d.R. Petrolio? Ebbene sì! Vedrete a cosa serve nel video qui sotto).
La Johnson&Johnson è arrivata persino a denunciare la Croce Rossa: secondo l'industria americana, infatti, quest'ultima sarebbe colpevole di aver utilizzato indebitamente l'universalmente conosciuto logo con la croce colorata di rosso su sfondo bianco. Da parte sua l'organizzazione umanitaria internazionale ha risposto dichiarandosi stupita, dopo oltre un secolo di utilizzo del simbolo in tutto il mondo, dell'iniziativo di Johnson&Johnson; aggungendo che tale logo è stato usato da entrambi "fino ad oggi in modo consensuale". La multinazionale ribatte che la ragione per cui ha deciso di cambiare atteggiamento dipende dal fatto che, fino ad ora, la Croce Rossa non aveva mai commercializzato alcun prodotto in competizione con quelli venduti dalla J&J. Recentemente, invece, la Croce Rossa ha infatti lanciato alcuni kit di pronto soccorso, spazzolini da denti e pettini (Fonte: Valori n. 55, dicembre 2007).
Ecco a cosa serve il petrolio alla multinazionale Johnson&Johnson. Ecco perchè nessun quotidiano ha pubblicato la notizia degli incidenti...
L'Olio Johnson, quello che tutte le mamme amorevoli usano per coccolare la pelle delicata dei propri figli. Ecco gli ingredienti: Paraffinum Liquidum (derivato del petrolio), Isopropyl Palmitate, Parfum (Gli ingredienti sono sempre in ordine di quantità). Sicure di voler coccolare il vostro bambino con il petrolio?
IN ITALIA: L'Oréal Italia S.p.A., Via Primaticcio 155, 20147 Milano.
www.loreal.it
E' una multinazionale di origine francese che opera nel settore della cosmesi. E' seconda nella graduatoria mondiale per quanto riguarda il settore della cosmesi. Ha un fatturato di 17 miliardi di euro e i suoi principali azionisti sono la famiglia Bettencourt (30%) e il Gruppo Nestlé (29,8%) (l'edizione 2003 indicava anche la Società Finanziaria Gesperel con il 53,7%). Solamente in Italia fattura 870,7 milioni di euro e ha 200 persone alle proprie dipendenza. La multinazionale ha pagato 3 miliardi di dollari in pubblicità nel 2006 (quarto investimento a livello mondiale).
Nel 2007 ha controllato 585 stabilimenti dei propri fornitori (soprattutto asiatici); dalle ispezioni è emerso che solo l'11% rispetta in maniera soddisfacente i diritti dei lavoratori, mentre il 9% ha addirittura impedito agli ispettori l'accesso alle fabbriche.
Nel luglio 2007 Garnier (azienda controllata dalla multinazionale francese) è stata condannata da una corte francese e costretta a pagare un'ammenda di 30.000 euro per discriminazione razziale. Un ex direttore della filiale americana ha presentato denuncia contro la multinazionale alla Corte Elizabeth del New Jersey in quanto sostiene di essere stato licenziato dopo essersi opposto alla volontà dell'azienda di riportare scritte ingannevoli sulle confezioni, dichiarazioni pubbliche non veritiere e iniziative dannose per i consumatori.
Nel 2007 la Campaign for Safe Cosmetics ha fatto analizzare alcuni rossetti ed è emerso che quelli di l'Oréal contenevano piombo (noto neurotossico e sostanza pericolosa) a un livello di circa sei volte superiore rispetto a quello consentito negli alimenti (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Per alcuni suoi prodotti utilizza contenitori in PVC, un tipo di plastica che in fase di smaltimento può produrre diossina. Uno studio condotto nel 1998 da un'associazione di consumatori della Malesia ha evidenziato che in alcuni prodotti di L'Oréal sono presenti degli oli minerali ritenuti cancerogeni (Fonte: Ethical Consumer 64/00) (Fonte: edizione 2003).
L'associazione Naturewatch sostiene che, nonostante le dichiarazioni pubbliche, la multinazionale francese utilizza animali per testare i suoi cosmetici; è stata anche criticata per la sua attività di lobby contro il divieto europeo di sperimentazione sugli animali, per questo l'associazione ha indetto il suo boicottaggio nel 2008 (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008; www.naturewatch.org).
Greenpeace ha dato un codice rosso (negativo) a diversi prodotti della multinazionale perchè contengono sostanze chimiche dannose per l'ambiente (Fonte: Guida ai composti chimici presenti nei prodotti di uso comune, Greenpeace, maggio 2006).
www.loreal.it
E' una multinazionale di origine francese che opera nel settore della cosmesi. E' seconda nella graduatoria mondiale per quanto riguarda il settore della cosmesi. Ha un fatturato di 17 miliardi di euro e i suoi principali azionisti sono la famiglia Bettencourt (30%) e il Gruppo Nestlé (29,8%) (l'edizione 2003 indicava anche la Società Finanziaria Gesperel con il 53,7%). Solamente in Italia fattura 870,7 milioni di euro e ha 200 persone alle proprie dipendenza. La multinazionale ha pagato 3 miliardi di dollari in pubblicità nel 2006 (quarto investimento a livello mondiale).
Nel 2007 ha controllato 585 stabilimenti dei propri fornitori (soprattutto asiatici); dalle ispezioni è emerso che solo l'11% rispetta in maniera soddisfacente i diritti dei lavoratori, mentre il 9% ha addirittura impedito agli ispettori l'accesso alle fabbriche.
Nel luglio 2007 Garnier (azienda controllata dalla multinazionale francese) è stata condannata da una corte francese e costretta a pagare un'ammenda di 30.000 euro per discriminazione razziale. Un ex direttore della filiale americana ha presentato denuncia contro la multinazionale alla Corte Elizabeth del New Jersey in quanto sostiene di essere stato licenziato dopo essersi opposto alla volontà dell'azienda di riportare scritte ingannevoli sulle confezioni, dichiarazioni pubbliche non veritiere e iniziative dannose per i consumatori.
Nel 2007 la Campaign for Safe Cosmetics ha fatto analizzare alcuni rossetti ed è emerso che quelli di l'Oréal contenevano piombo (noto neurotossico e sostanza pericolosa) a un livello di circa sei volte superiore rispetto a quello consentito negli alimenti (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Per alcuni suoi prodotti utilizza contenitori in PVC, un tipo di plastica che in fase di smaltimento può produrre diossina. Uno studio condotto nel 1998 da un'associazione di consumatori della Malesia ha evidenziato che in alcuni prodotti di L'Oréal sono presenti degli oli minerali ritenuti cancerogeni (Fonte: Ethical Consumer 64/00) (Fonte: edizione 2003).
L'associazione Naturewatch sostiene che, nonostante le dichiarazioni pubbliche, la multinazionale francese utilizza animali per testare i suoi cosmetici; è stata anche criticata per la sua attività di lobby contro il divieto europeo di sperimentazione sugli animali, per questo l'associazione ha indetto il suo boicottaggio nel 2008 (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008; www.naturewatch.org).
Greenpeace ha dato un codice rosso (negativo) a diversi prodotti della multinazionale perchè contengono sostanze chimiche dannose per l'ambiente (Fonte: Guida ai composti chimici presenti nei prodotti di uso comune, Greenpeace, maggio 2006).
Tratto da:
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. Monti, 2009.
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. La Tortuga, 2003.
Post introduttivo al consumo critico qui.
Elenco prodotti Johnson & Johnson, l'Oréal e delle altre multinazionali qui.
Altre informazioni sulle multinazionali su Transnationale.
Altre informazioni sulle multinazionali su Transnationale.
Vi consiglio vivamente di controllare l'elenco ingredienti (INCI) dei prodotti cosmetici e per la cura del corpo che acquistate. Scoprirete tante cose interessanti e sconvolgenti. Potete controllare l'inci sul sito http://www.biodizionario.it/ che segnala per ogni ingrediente il tasso di pericolosità (sia per la salute che per l'ambiente).
L'elenco delle multinazionali e dei vari marchi che testano sugli animali (non fatevi ingannare dalle diciture ambigue come "prodotto FINITO non testato sugli animali") potete trovarlo su Peta.org.
Ricordatevi che trovare prodotti eco-sostenibili è difficile ma non impossibile (un post sull'argomento qui): siamo noi consumatori e, in virtù di questa posizione, abbiamo nelle mani il potere di cambiare l'offerta delle imprese sul mercato!
Si, conoscevo queste realtà purtroppo.....
RispondiEliminaIl nome del tuo blog si sposa perfettamente col mio!;)
Per fortuna qualcuno ne è a conoscenza. Ma le persone che non sanno sono davvero tante e bisogna fare l'impossibile per diffondere queste informazioni.
RispondiEliminaSei la benvenuta! :)