venerdì 4 marzo 2011

Parcheggi invalidi: cittadino VS P.A.

In quanto cittadini non abbiamo solo doveri (e mi rivolgo a quei pochi che ancora li osservano) ma anche diritti. Ogni tanto, però, questi sono minacciati...dai nostri "simili" soprattutto e molto spesso dalla Pubblica Amministrazione, preferibilmente quando la cassa piange. In quest'ultimo caso la P.A non si fa' tanti problemi a mettere mani nelle tasche dei cittadini, meglio ancora quando questi sono ignoranti o appartengono ad una fascia debole.
La signora A. è invalida, residente a Varese. Le è stato assegnato, anni fa, il contrassegno che le consente di parcheggiare nelle zone riservate ai disabili. 
2010: Una mattina la signora A. si reca in centro per sbrigare delle commissioni e trova tutte le aree riservate occupate...non che questa sia una novità perchè non solo spessissimo i parcheggi disabili sono occupati da "abusivi" ma anche da persone legittimate che però usano tali aree come parcheggi personali sotto casa (ma è un loro diritto e quindi.......). Memore della dicitura presente sul permesso "..nelle zone a disco orario o parcometro possibilità di sosta illimitata e gratuita", la signora decide di parcheggiare in un'area a striscia blu ed espone il contrassegno. Al suo ritorno trova una sanzione sul parabrezza. Corre al comando dei vigili per chiarire quello che crede sia un errore ma le viene riferito che una sentenza della Corte di cassazione ha stabilito che gli invalidi devono pagare quando parcheggiano nelle aree in cui è prevista una tariffa per la sosta. Quando la signora prova a protestare circa la propria ignoranza riguardo questa nuova disposizione le viene riferito che un articolo è stato anche pubblicato sul giornale locale. Una volta a casa A. decide in informarsi tramite internet e viene a scoprire che la questione ha aperto un enorme dibattito: pare sia a discrezione della singola amministrazione comunale decidere se adeguarsi o meno alla sentenza della cassazione il che rende la situazione al limite dell'assurdo perchè è difficile informarsi al di fuori del proprio Comune di residenza. La signora decide quindi di proporre ricorso al Giudice di pace (al costo di 33€) chiedendo l'annullamento della sanzione in quanto la sosta è avvenuta adeguandosi alle norme presenti sul contrassegno e tenendo conto che le sentenze della Corte di cassazione non sono vincolanti se non per il caso a cui si riferiscono. 
2011: ascoltata dal Giudice di pace insieme al rappresentante della controparte, arriva la vittoria. Il  Giudice accoglie il ricorso della signora A. sostenendo la validità di quanto riportato sul contrassegno, essendo anche precedente alla sentenza della cassazione. Per il cittadino disabile in possesso del contrassegno fa fede, quindi, il regolamento riportato sul retro dello stesso; bisogna quindi fare attenzione quando viene rinnovato anche perchè se questo fosse l'inizio di una lunga serie di vittorie da parte del cittadino ricorrente l'amministrazione comunale provvederà sicuramente a cambiarne il contenuto.

Ho deciso di scrivere questo post perchè so bene che moltissime persone si sono trovate, o si trovano, nella stessa condizione della signora A. e molto spesso cercano informazioni su internet. 
Non è un post che si propone di discutere sulla questione se è giusto o meno che i disabili paghino come tutti gli altri cittadini, o se è giusto che un disabile abusi di una prerogativa di cui ha diritto, anche perchè questo dipende da quando una persona è corretta.
Devo poi sottolineare che nel caso visto, il Giudice di pace di Varese secondo la discrezione che gli compete, ha accolto il ricorso. La sua decisione ovviamente non può essere considerata vincolante per altri Giudici. Può essere, però, un ottimo spunto per altre istanze di annullamento della sanzione. E, perchè no, un motivo di riflessione per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni che capiteranno qui.

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