sabato 11 giugno 2011

Consumo critico #13: Parmalat

PARMALAT
INDIRIZZO PRINCIPALE: Parmalat S.p.A., Via Oreste Grassi 26, 43044 Collecchio (PR)

E' una multinazionale italiana del settore alimentare. Nel 2003 ha dichiarato bancarotta a causa di un buco di 14 miliardi di euro (un post dedicato alla recente condanna di Callisto Tanzi qui N.d.R.), e da quel momento è in regime di commissariamento sotto tutela dello Stato Italiano. Il suo capitale è stato quotato in borsa e alcune quote assegnate ai creditori.
Parmalat impiega 14.500 persone in 69 stabilimenti.
Fattura 3,9 miliardi di euro, prevalentemente in Canada, Italia e Australia. In Italia controlla un terzo del mercato del latte, ma in certi Paesi come il Nicaragua e alcuni Paesi africani ha quasi il monopolio. Proprio in Nicaragua, per questa sua posizione, ha causato l'impoverimento di migliaia di piccoli agricoltori attraverso la ricerca esasperata del profitto: fino al 2004 acquistava il latte dalle cooperative locali, ma poi ha minacciato di lasciare la regione se il governo non avesse ratificato l'accordoCAFTA con gli Stati Uniti, che prevede di aprire le frontiere al libero commercio, in modo da poter importare latte in polvere dagli USA che costa la metà di quello locale. Questo causa danno per la popolazione aggravando la situazione del settore agricolo che sostenta il 75% degli abitanti.
Nel 2006 i sindacati del Nicaragua denunciano le continue pratiche antisindacali e i turni di lavoro eccessivi a fronte di salari troppo bassi nell'unico stabilimento Parmalat del Paese: "Qui vivono repressione, violazione, umiliazione e mancanza di rispetto per i lavoratori. Abbiamo presentato un reclamo ad un dirigente italiano dell'impresa chiedendogli di rispettare le leggi locali e i lavoratori, come viene fatto in Italia e la sua risposta è stata che qui non siamo in Italia, siamo in Nicaragua. Vogliamo che in Italia e nel mondo si sappia come stanno veramente le cose" ha dichiarato il segretario generale del sindacato UALTPN in un'intervista del settembre 2006 (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
(Fonte: edizione del 2003) In Ecuador, nel gennaio del 2000, gli stabilimenti Parmalat sono stati chiusi dal governo locale che ha definito "speculativo" il comportamento della multinazionale: il paese viveva una disastrosa sitazione economica e Parmalat alzava quotidianamente i prezzi (Fonte: El Universo, periodico ecuadoriano, 19 gennaio 2000).
In Venezuela, insieme a Nestlé si "accaparra" tutto il latte, lasciando a secco le aziende statali e le cooperative.
Nel 2008 è stata sotto inchiesta in Sudafrica per l'accusa rivolta a un cartello di imprese, tra cui anche Nestlé, mirante a tenere alto il prezzo del latte al dettaglio "Oltraggioso che si facciano profitti sulla vendita di un alimento primario, a cui le famiglie più povere dedicano gran parte dei loro guadagni" sostiene il sindacato africano COSATU.

Tratto da:
Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. Monti, 2009.
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. La Tortuga, 2003.

Post introduttivo all'argomento consumo critico qui.
Elenco prodotti Parmalat e altre multinazionali qui.
Atre informazioni sulle multinazionali potete trovarle su Transnationale.

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