martedì 1 giugno 2010

Controinformazione: solo l'altra faccia dell'informazione ufficiale?


Di questi tempi le voci di coloro che non ne possono più dell'informazione proposta dai media stanno acquistando sempre più vigore e forza. Specialmente nei social network, che assicurano grande diffusione, dove stanno nascendo sempre più canali di controinformazione. Questo è positivo. O, se devo esprimere il mio modestissimo parere, sarebbe positivo. Se l'informazione che tanto si critica tende a creare un pubblico alienato da ciò che gli viene proposto, un pubblico ignorante che prende per vero quanto gli viene detto senza il beneficio del dubbio allora la controinformazione dovrebbe creare un canale che offra a tutti uno spunto che stuzzichi la curiosità e spinga a creare un'utenza -permettetemi il termine- che non si lasci influenzare, capace di costruirsi un'idea propria sulla base delle informazioni che le vengono date. La controinformazione dovrebbe creare un pubblico critico e dotto capace di filtrare tutto ciò che gli viene proposto attraverso la propria coscienza e tutti gli altri canali di notizie. Io però sto usando il condizionale: la controinformazione “dovrebbe”. E non mi sembra sia affatto così. Da quel che ho potuto notare questi nuovi canali informativi offrono semplicemente l'altra versione. Ma questo non significa che se i mezzi ufficiali non offrono notizie veritiere allora tutto ciò che viene dalla controparte sia necessariamente la verità. Il risultato è una massa di persone che, sono certa con tanta buona volontà, si affidano totalmente e ciecamente a questi canali. Ma non dimentichiamoci che le notizie sono sempre scritte da persone, esseri umani, dotati -come del resto i giornalisti e tutti quei personaggi dei media- di una coscienza propria attraverso cui filtrano le notizie; senza contare che molto spesso sono persone “comuni” senza conoscenza dei temi che affrontano, se non quella media di qualsiasi altro. Se da una parte è apprezzabile questa voglia di mettere in luce molti aspetti che, in buona o mala fede, vengono trascurati da tg, quotidiani, e quant'altro non bisogna però scordare che è pur sempre un'altra campana. Non è detto che sia necessariamente quella giusta. Usiamo la testa.

di Iovino Giada

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