giovedì 14 aprile 2011

L'evoluzione della pena: parte 1

Dalla pubblica piazza, alle ideologie illuministe, ai plastici di Bruno Vespa. Saggio a puntate.

Antecedentemente al XVIII secolo, prima delle ideologie illuministe, il sistema delle punizioni viaggiava accompagnato dai concetti di tortura, inquisizione e pena di morte. Sistemi che farebbero spaventare anche i più accaniti forcaioli del nostro secolo.
I romani non introdussero solamente le basi del diritto come lo conosciamo oggi e tutto il sistema processuale, ma cominciarono a porsi il problema sul concetto della pena. Venne data molta importanza ai reati lesivi della collettività, per i quali si era puniti attraverso la pena sacrale (sacer esto) per cui si allontanava il colpevole dalla comunità privandolo dei diritti soggettivi (in altre parole, in esilio). Nel periodo tardo-repubblicano venne introdotta la detenzione come forma di coercizione amministrativa e di preparazione al giudizio. Più tardi venne delineandosi il sistema delle pene: morte, esilio, confisca dei beni, infamia e pena pecuniaria.
Da questo momento in poi vennero compiute le nefandezze peggiori: sono un esempio il senatoconsulto silaniano (tortura e messa a morte di tutti i servi nel caso in cui il padrone muoia di morte violenta), la persecuzione dei cristiani e così via, fino ad arrivare al Medioevo da tutti conosciuto per la "caccia alle streghe". Le foto possono essere più chiare di qualsiasi mia spiegazione:
le pene infamanti (forse non dolorose dal punto di vista fisico, ma comunque lesive della dignità):

e le vere e proprie torture:


La mostra degli strumenti di tortura, della morte è affermazione del potere dello Stato, uno Stato che intende manifestare la propria potenza; è opportuno sottolineare che durante le pubbliche esecuzioni si creavano forti disordini e anche per questo motivo si resero conto che un sistema di questo tipo era disfunzionale.
Ma è solo con l'arrivo delle ideologie illuministe che gli approcci alla questione cominciano a cambiare. Sia chiaro, anche tra gli illuministi c'era chi parlava ancora di pena di morte, come Jean-Jacques Rousseau. Ma attenzione; il contratto sociale di Rousseau parla sì di diritto alla vita e alla morte, quando viene eliminato il colpevole di un reato non viene eliminato un cittadino ma un nemico del patto sociale; ma se sono frequenti le esecuzioni (i supplizi) allora significa che il governo non funziona bene. Il compito del legislatore è allora quello di cambiare la natura umana, per creare una società di uomini senza pulsioni individualistiche. E questo non è lo stesso che dire "hai sbagliato e quindi ti giustiziamo". Ma con Rousseau siamo ancora indietro.
Il grande Cesare Beccaria si pone due principali interrogativi: la crudeltà della pena e le sue modalità applicative. Beccaria ha influito sul diritto di punire, sullo scopo delle pene e sulla proporzione tra delitti e pene. Il diritto di punire si deve limitare alla necessità in un'ottica di funzionalizzazione della pena verso una sua efficacia che impedisca al reo di commettere nuovi delitti e in modo che sia da esempio per gli altri consociati.
Introduce gli importanti concetti di prontezza della pena "Quanto la pena sarà più pronta e vicina al delitto commesso, ella sarà tanto più giusta e tanto più utile. Dico più giusta perchè risparmia al reo gl'inutili e fieri tormenti dell'incertezza, che crescono col vigore dell'immaginazione e col sentimento della propria debolezza; più giusta perchè la privazione della libertà essendo una pena, essa non può precedere la sentenza, se non quando la necessità lo chiede  ... è più utile, perchè quanto è minore la distanza del tempo che passa tra la pena e il misfatto, tanto è più forte e più durevole nell'animo umano l'associazione di queste due idee, delitto e pena ..." e quello di certezza della pena "Uno dei più grandi freni dei delitti non è la crudeltà delle pene, ma la infallibilità di esse, e per conseguenza la viglilanza dei magistrati, e quella severità di un giudice inesorabile, che, per essere un'utile virtù, dev'essere accompagnata da una dolce legislazione. La certezza di un castigo, benchè moderato, farà sempre una maggiore impressione, che non il timore di un altro più terribile, unito colla speranza della impunità; perchè i mali anche minimi, quando sono certi, spaventano sempre gli animi umani ..."  (citazioni: "Dei delitti e delle pene"). Questi principi sono importanti in un'ottica di prevenzione speciale che ha i compiti di dissuasione dal commettere nuovi reati e, allo stesso tempo, finalità rieducative (la prevenzione speciale si contrappone alla teoria della funzione retributiva della pena secondo la quale questa ha la finalità di punire il colpevole per il male che ha provocato).
E' bene sottolineare che Beccaria considerava, come delitti più gravi, la violazione del diritto di sicurezza del cittadino e quei comportamenti suscettibili a mettere a repentaglio l'intera società.
Un altro importante personaggio deve essere indicato in questo percorso: Michel Foucault. Foucault ha parlato di funzionalizzazione della pena e sottolinea l'inutilità del supplizio: è violento e genera violenza. Allo splendore dei supplizi  contrappone la pena detentiva: è necessaria la proporzione tra delitto e misura della pena (la sua opera "Sorvegliare e punire: la nascita della prigione").

Per comprendere le scelte contemporanee nel delicato ambito dell'esecuzione della pena è bene tenere a mente l'evoluzione che questa ha avuto: i principi illuministi che tendono all'umanizzazione della pena in considerazione della personalità del singolo condannato segnano un'importante risposta al concetto di pena che tendeva alla neutralizzazione del reo, che giustificava la tortura e la pena di morte.

Giada Iovino
 
((CONTINUA))


3 commenti:

  1. Mamma mia continua...sei una sadica...:-)
    Quante sono le puntate?
    Saluti

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  2. Ci dobbiamo preparare a qualche cosa?
    Un arresto di massa?
    Il confino in qualche centro commerciale, la diretta dal parlamento, l'interrogazione del terzo esame di maturità di renzo bossi, il pensiero di giovanardi, un'intervista ad ignazio la russa ...
    Quali altre torture usciranno nella seconda puntata?
    Mamma mia!!!!!!!!!!!
    Ciao

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  3. Eheheheh
    Sadica io??? Naaaaaa!!
    Mark non so quante puntate verranno fuori...sto scrivendo come mi viene senza programmi precisi.. :)

    Contenta che l'abbiate trovato interessante!
    Ciaooo!

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