martedì 15 marzo 2011

Niente panico! #3 - Quando una tragedia viene strumentalizzata

Il paese con il quale mi sento più vicina spiritualmente sta affrontando un momento poco facile. Sia chiaro...da buoni samurai quali sono stanno dimostrando di essere davvero forti e soprattutto organizzati...che volete farci, questione di cultura!
Ma questo post non vuole essere un messaggio affranto; il mio stato d'animo alla vista di quelle immagini tremende che vengono trasmesse a ripetizione e condite da scarsa sensibilità, lo tengo per me, anche perchè non sono del tutto convinta di riuscire ad esprimerlo a parole.
Vorrei piuttosto affrontare il lato oscuro della vicenda. Come sempre, in occasione di queste tragedie, si sfregano le mani quelli che possono guadagnarci qualcosa sfruttando il dolore di molti e i moti buonisti di tutti gli altri. Le borse impazziscono e subito partono i calcoli di debito pubblico, Pil e tutti quegli indici ritenuti noiosi e che passano inosservati, senza che nessuno (o quasi) si renda conto della speculazione, del fatto che una Nazione si indebiti semplicemente per ricostruire qualcosa che le appartiene e che è un suo diritto riavere. Non è strano? Ma chi ne parla? Nessuno perchè fanno molta più gola le immagini di bambini sporchi e con gli occhioni tristi accompagnati da "Manda un SMS e lavati la coscienza!"
Nel caso del Giappone, poi, il piatto è diventato ancora più succulento. Un sisma di proporzioni gigantesche che non provoca alcun danno rilevante ed un maremoto che invece distrugge la costa orientale del paese, portandosi via intere città: persone, case, edifici vari, ponti, mezzi di trasporto, navi e grandi fabbriche. L'impatto ambientale è di grandissima portata: immagino che gli impianti coinvolti, quelli chimici, le raffinerie, abbiano sparso in giro sostanze non propriamente eco-compatibili, le navi scaraventate contro i centri abitati suppongono viaggiassero a carburante e che lo stesso, in questo momento, stia impregnando il suolo. Si sta parlando di questo? Ovviamente no perchè il grande protagonista della notizia non è il dolore di tutte quelle persone, non è l'ambiente devastato e non è nemmeno (guarda caso) un geologo che aveva previsto il sisma  e denunciato per procurato allarme, che diventa eroe proprio per non essere stato ascoltato. Il grande protagonista è il nucleare. Capita giusto giusto a fagiuolo, forte era la necessità di alimentare il dibattito sull'opportunità di incentivare l'energia derivata da impianti nucleari. E allora cosa si fa? Si prende una tragedia e la si strumentalizza! Cosa ancora peggiore è che tutta questa strumentalizzazione da parte dei media appoggia, nel nostro paese, delle questioni di natura politica. Come se l'essere a favore o contro fosse una questione che si risolve sulla base dell'appartenzenza politica.
Io non sto mettendo in dubbio la gravità della questione, nè voglio aprire una discussione sull'uso delle energie alternative al petrolio.
Scrivo perchè sono perplessa, non capisco. Mi sento bombardata da notizie catastrofiste, che prevedono la fine del mondo (ma magari!!!!), notizie che ogni santissimo giorno continuano a riferirmi le stesse cose: è quasi una settimana che l'allarme è alto, le esplosioni sono imminenti e il pericolo di radiazioni altissimo. Eppure il patatrac ancora non è successo...intendo quello grosso, quello che escluderebbe per tutti una vita normale e il definitivo abbandono delle teorie a favore del nucleare. Nonostante gli incendi e le esplosioni alla centrale di Fukushima ancora "è pericolo"....cosa dobbiamo aspettare? Di vedere la nuvoletta a forma di fungo? Mi sembra una situazione al limite dell'assurdo.
Ma quando il bombardamento mediatico - rivolto esclusivamente al nucleare - finirà, perchè sono fiduciosa nella capacità delle autorità giapponesi nell'affrontare il problema, nessuno si ricorderà di tutto il resto. Come sempre.

Giada Iovino

Aggiornamento qui "A lezione di....nucleare" del 25 marzo 2011. 

2 commenti:

  1. Media, iene e sciacalli hanno bisogno di un cadavere morto di fresco.

    Una cosa orrenda come l'avvento del terremoto e dello tsunami ha perso il suo interesse con l'arrivo del problema alle centrali e quest'ultimo perderà il suo adesso che si va tutti in gita a Tripoli.

    in giugno ci sarà un referendum al cuale qualcuno non ha piacere si vada a votare; vedrai giada in questi mesi, quante emergenze occuperanno i titoli dei tg oscurando le informazioni che arrivano dal Giappone.

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  2. al QUALE non cuale (bisogna trovare un significato a questa parola, non può, poverella avere sempre il ruolo del refuso)

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