mercoledì 1 dicembre 2010

Se la vita ha un grosso valore...la libertà ne ha uno più prezioso.

Mi dispiace che questo post sia stato anticipato dalla morte del regista Monicelli. Mi dispiace per la scelta che lo ha portato a compiere un gesto plateale, forse per evitare nuove inutili ed ipocrite polemiche per un caso alla Englaro o Welby, che tanto avrebbe reso affamate le bocche bavose dei media (purtroppo quelle dei politici è impossibile metterle a tacere..infatti l'atto di Monicelli ha suscitato ugualmente polemiche, anche in sede parlamentare). Mi dispiace perchè quasi mi viene da pensare che porto sfiga: ogni volta che comincio a pensare a qualcosa da scrivere sul blog qualcuno mi anticipa e finisco per pubblicare qualcosa che rientrerà nel calderone tra "le-cose-dette-perchè-l'argomento-è-caldo". Non è così. Quello che scriverò è frutto di una lunga riflessione che difficilmente rettificherò. Tralascio l'aspetto personale, ovvero quello della mia scelta, perchè non cerco consensi, non voglio che vi conformiate ad una decisione che non è la vostra, perchè non sono affari che miei e perchè voglio che sia un invito a formare un'opinione svincolata da qualsiasi indottrinamento.
Bene. Se qualcuno ha ancora qualche dubbio, sono qui a scrivere riguardo la decisione (preventiva) di scegliere cosa fare della propria vita quando non si avrà modo di esprimersi o di formulare un pensiero. Eutanasia, testamento biologico: ci sono delle differenze, ma io voglio parlare della sostanza.
Questa scelta dovrebbe essere presa liberamente da ciascuno; dovrebbe essere concessa la possibilità di decidere senza pressioni di alcun tipo. Dovrebbero lasciare carta bianca: in questo modo le persone che hanno determinati principi religiosi o personali potranno decidere di curarsi mentre chi pensa sia una sofferenza inutile (per sè e per la propria famiglia) potrà scegliere di andarsene quando avrà un minimo di dignità e non sarà ridotto ad uno squallido vegetale.
Come scegliere un'automobile: insomma chi può giudicare od ostacolare la vostra scelta di comprarvi un bel suv ingombrante piuttosto che una piccola utilitaria? Perchè non dovrebbe essere lo stesso con decisioni ben più importanti e personalissime? Perchè le scelte di alcuni devono vincolare quelle di altri?
Io penso di aver capito il motivo. La spiegazione è che c'è l'enorme necessità (oggi più che mai) di massificare le persone. Il dolore e la malattia creano business: se una persona malata resta in vita fino alla fine dei suoi giorni (che poi quando è la fine dei suoi giorni visto che è attaccata ad una macchina??) sarà un bene. Sì! Non è cattiveria, è business. E' soldo. Sarà un bene per le multinazionali farmaceutiche, che -insieme a molte altre- hanno grosse influenze sulle scelte politiche, economiche e dei medici che ci curano, sarà un bene per il cestino delle offerte in chiesa, per le cliniche private che sono gestite da società (e qual'è lo scopo di una società?), e forse, nella più drammatica delle ipotesi, arricchirà le tasche di qualche amministratore politico.
E' necessario che tutti si battano perchè questa scelta sia lasciata ad ognuno, che sia veramente personale, senza il timore di giudizi (anche veri e propri!!) ed ostacoli.

E' un tema che dovrebbe essere trattato costantemente fino a quando verrà lasciata a tutti la possibilità di decidere per la propria vita. Non bisognerebbe farlo cadere nel dimenticatoio fino alla prossima bomba mediatica perchè i malati sono tali tutti i giorni e, purtroppo, hanno la sfortuna di non chiamarsi Moroni, Englaro, Nuvoli, Welby o Schiavo.

Giada Iovino

6 commenti:

  1. ...ogni volta ke leggo il tuo blog scopro ke la pensiamo nello stesso modo su molti argomenti...."non è importante farlo o non farlo...quello che conta è la possibilità di scegliere!"
    brava Giada!
    Antonella(dalla puglia con furore!)

    RispondiElimina
  2. la domanda è:
    siamo abbastanza "educati", "evoluti" per permetterci e meritarci questa libertà di scegliere? voglio dire, sapremmo scegliere nel modo giusto?
    io non credo...eserciti di persone comuni muoiono dalla paura e dall'ignoranza, anche solo l'idea di confrontarsi con questi argomenti in prima persona li acceca...molto meglio lasciare scegliere alla dottrina religiosa a cui apparteniamo, all'ideologia politica in cui crediamo di riconoscerci, alla tv, alla famiglia che ci ha cresciuto, molto più comodo.
    L'uomo non è pronto per la libertà.

    RispondiElimina
  3. E se portassimo il vaticano via da Roma? :)

    RispondiElimina
  4. @Antonella: grazie!!!
    @Michele: io penso che ognuno per sè sappia scegliere nel modo giusto. Qui non si tratta di scelte che hanno una qualche ricaduta sociale ma solo personale e penso che per questo tipo di libertà l'uomo -o per lo meno alcuni, quelli che hanno rispetto degli altri- sia pronto.
    @Mara: il Vaticano andrebbe debellato dalla faccia della Terra...per la fede non è necessaria una base militare :D

    RispondiElimina
  5. sembra incredibile Giada che siamo ancora a questo punto a 60 anni dalla costituzione che dice che siamo in uno stato laico.

    Ciò di cui parli tu si chiama Laicità ed è un principio assoluto che garantisce tutti, religiosi e non.
    Ciononostante sordidi giochi di potere manovrano nell'ombra e fanno di tutto perché non si affermi uno spirito Laico nella nostra società perche mafie, corrotti, lobbies, massonerie e fratellanze più o meno occulte ne sarebbero spazzate via.

    in merito al SUV non è proprio la stessa questione: io personalmente mi sento (ed ho valide ragioni a sostegno) leso ogni volta che qualcuno compra un suv.

    RispondiElimina
  6. Ahahahah Fabio!
    Anche io mi sento lesa ogni volta che qualcuno compra un SUV visto e considerato che è sempre la stessa categoria di idioti! Però mica posso proibirlo...e ci mancherebbe!! Qualcuno potrebbe dirsi leso dal fatto che vado in giro in moto...e mi incazzerei alquanto se mi venisse proibito!

    RispondiElimina