venerdì 8 ottobre 2010

Pubblicità regresso: il femminismo.


[Attenzione: linguaggio scurrile]
Questa foto per affrontare uno degli argomenti più gettonati del momento. Lo sfruttamento dell'immagine femminile e la riduzione della stessa a semplice oggetto. La questione, ampiamente dibattuta, ridotta all'osso riguarda la presenza di sgallettate nel nostro magico parlamento e i relativi comportamenti del capo del governo italiano.
Da donna dovrei sentirmi forse offesa dalla visione di più o meno svestite con una carriera più o meno discutibile? Dovrei sentirmi violata dalle battute spiritosamente idiote di un ultrasettantenne con l'erezione facile? Dovrei incazzarmi alla notizia di quattro giovani selezionate, magistralmente, per fare compagnia all'amico d'affari del sopra citato amico dal "pene all'insù"?
No. Non mi incazzo, non mi sento offesa. Non mi sento violata nel mio essere donna. Invero mi ritrovo a ridere di gusto davanti a ministre che si atteggiano professionali quando hanno ancora inconsapevolmente la bocca sporca e quando leggo e ascolto le voci indignate di donne che, al contrario mio, si sentono molto offese da queste buffonate.
Ci sono cose che mi fanno imbestialire: il fatto che la meritocrazia nel mio paese non esista, che tutti la invocano ma se gli capita l'occasione buona..., il fatto che i miei concittadini pretendono rispetto quando si mettono reciprocamente i piedi in testa anche solo per un posto auto.
Le donne vanno rispettate al pari di qualsiasi altro cittadino, è vero. Ma cosa si può pretendere quando siamo cresciuti a pane e "Drive in" e pane e "Non è la rai"? Tutto questo teatrino di ministre sgallettate e donne manifestanti pateticamente condito da pubblicità che invitano donne vittime di maltrattamenti a denunciare tale violenza, notizie di persecutori (per gli affezionati di cronaca e di linguaggio made in USA gli "stalker") che sembrano essere in ogni dove e quelle di stupri quotidiani.
In tutto ciò cosa vedo? Il ritratto di donne deboli, vittime, incazzate, belle e oche ma comunque e in ogni caso strumentalizzate. Strumentalizzate tutte, indistintamente, per cercare l'attenzione su questi argomenti e per toglierla da ben altri, argomenti che riguardano gli affari attuati a danno della collettività.
E per quanto riguarda la foto...bè probabilmente aumenterà il numero di visite a questo blog (in tal caso provvederò ad aggiungere un'apposita etichetta!)...ma si sà..un pelo di figa tira più di un carro di buoi.

Giada Iovino

2 commenti:

  1. Cavoli, ero venuto a leggere il post attratto dalla foto e invece... hihhihi

    che dire, gli italiani sono contro le raccomandazioni quando non hanno conoscenze, contro le strumentalizzazioni quando non possono essere strumentalizzati, contro i capelloni quando sono pelati (??)

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  2. poi vabe'... ho avuto la fortuna di conoscere donne che pur potendoselo "permettere" hanno scelto di non perdere la dignità nella ricerca del successo.
    Una donna ha tutto il diritto di sentirsi insultata, ma dalle altre donne... in quanto la macchina della strumentalizzazione si basa su persone consenzienti che si prestano a questo gioco malato.
    Come diceva un famoso economista, "è l'offerta che crea la propria domanda"

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