mercoledì 15 settembre 2010

Verità (ve-ri-tà)



Vertità (ve-ri-tà) s.f. 1. Rispondenza con la realtà effettiva. 2. Affermazione di un contenuto ideale, com. accettato come basilare, dal punto di vista religioso, etico, storico. 3. Sincerità, buonafede. 4. Realtà. (Devoto-Oli 2008)

Ecco, dire verità è come dire giovani: è un termine che non si può usare in senso assoluto ma bisogna relativizzarlo con un aggettivo, altrimenti non vuole dire niente.
Quali sono gli aggettivi della verità? In storie come questa, secondo me, ce ne sono quattro.

C'è la Verità Giudiziaria, quella stabilita dai Tribunali alla fine di tre gradi di giudizio, quella che quando arriva fino in fondo decide come sono andate le cose, perchè sono accadute, chi ne ha la responsabilità, se deve andare o no in galera e per quanto. E' quella che puoi raccontare senza il timore di essere querelato. Quando arriva fino in fondo, abbiamo detto. Il problema è che a volte non ci arriva.

C'è la Verità del Buon Senso, che a volte non corrisponde alla verità giudiziaria, perchè a differenza di quella non ha bisogno di prove che reggano di fronte a codici, procedure, scadenze di termini e prescrizioni, ma soltanto al razionale concatenarsi dei fatti. Due più due fa comunque quattro. A volte fa cinque, ma è raro, a volte fa tre e allora ci hanno fregato, ma di solito fa quattro.
Razionale concatenarsi dei fatti, abbiamo detto. Il problema è che a volte la ragione si fa deviare della emozioni e dai pregiudizi.

Infatti c'è la Verità Politica, quella che decidi che deve essere così perchè se no è peggio, se no l'ideologia entra in crisi e vincono gli altri, quindi certe cose meglio tacerle, meglio ometterle, meglio anche cambiarle. Perchè non sempre la verità è rivoluzionaria o perchè se no la rivoluzione scoppia davvero.
Perchè la gente non è ancora pronta per certe cose.
Perchè se no è peggio, abbiamo detto. Il problema è: chi decide cosa è peggio?

E alla fine c'è anche la Verità Storica, quella che a distanza di tanto tempo si afferma con l'esame delle carte, dei libri, delle testimonianze e dei ricordi, e quando è condivisa diventa memoria, celebrata da feste e monumenti. Mette assieme un po' tutte le altre verità ma ne resta indipendente e può affermare che Napoleone ha perso a Waterloo anche se non è stato processato per questo con sentenza passata in giudicato, che in Vietnam gli americani hanno perso anche se erano più forti, che ad Auschwitz sono morte due milioni di persone anche se c'è chi dice no.
Quando è condivisa, abbiamo detto. Il problema è che a volte non lo è, e allora viene revisionata.


Tratto da: Navi a perdere di C. Lucarelli Ambiente edizioni - Verdenero, i noir di ecomafia-
Questo libro racconta la storia, le storie (vere), delle navi affondate nel Mediterraneo. Mi correggo. Navi affondate dolosamente perchè trasportavano rifiuti altamente tossici o radioattivi. E si sta parlando dell'Italia, di imprenditori italiani e di magistrati che cercano di fare il proprio lavoro.

1 commento:

  1. Grazie per lo spunto narrativo/di riflessione. Devo appuntarmi il nome di questo libro.

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