domenica 26 settembre 2010

Il figliol pentito.



Dico......ho tanta tanta fiducia nei miei concittadini e nella loro capacità di giudizio.
Se per caso, ipotesi eh, ad un politico capita di dire delle cose giuste, tralasciando il fatto che magari le dice perchè gli è stata toccata la poltrona, se per caso si fa portavoce della difesa di giustizia, onestà, uguaglianza, libertà...non è che i cittadini -gli elettori- si faranno abbindolare tanto facilmente..Voglio dire, si ricorderanno che costui pur di avere la segiolina in pernottament....ehm in parlamento aveva dimenticato, o messo da parte, tutte le marachelle combinate da quel malandrino del suo compagno di coalizione.
Si ricorderanno anche che è pur sempre un politico, un politico italiano e, per quanto abbia detto delle cose che ad alcuni possono sembrare giuste è ora di finirla di "votare il meno peggio".

Giada Iovino

Già che ci sono vi rimando a questo post La squadra nazionale.

mercoledì 22 settembre 2010

Una storia destinata a ripetersi.



Per caso mi sono imbattuta in un documentario. Un'intervistatrice chiedeva ai torinesi cosa ne pensassero degli immigrati. Mi ha colpito in particolare la risposta di un'anziana donna: "Sono venuti ad abitare nel mio stesso palazzo. Io non lo sapevo nemmeno che sarebbe arrivata nuova gente. Bè..appena arrivati hanno suonato alla mia porta chiedendomi se potevo scaldargli della minestra. Io non sapevo cosa fare perchè non li conoscevo, erano degli sconosciuti. Ho preferito dargli un fornelletto elettrico invece che farli entrare in casa..."
Erano gli anni '70 a Torino e gli immigrati di cui aveva tanto paura la signora erano gli italiani del sud.

Giada Iovino

lunedì 20 settembre 2010

I "piedoni" della domenica.



Gli italiani sono come i pedoni in pista ciclabile la domenica pomeriggio.
In settimana guidano i loro bei SUV mentre parlano al cellulare, senza il minimo rispetto di precedenze, uso di frecce, e che parcheggiano sui marciapiedi o nelle zone riservate. La domenica, quando si immergono in una salutare camminata in pista ciclabile (dopo aver finito il giro dei centri commerciali, si capisce) si scatena in loro la coscienza del rispetto delle regole. E se qualcuno non fà lo stesso sono guai. L'ira del piedone!! Non toccate la domenica pomeriggio del più coerente osservatore della legge!

Così come i piedoni gli italiani fanno della legge qualcosa da beffeggiare, da non seguire tanto-lo-fanno-tutti-perchè-devo-essere-l'unico-pirla. Fino a quando non vengono toccate le loro tasche. E allora no, le regole valgono per tutti: ed ecco degli zelanti difensori della giustizia e dell'onestà.

Giada Iovino

mercoledì 15 settembre 2010

Verità (ve-ri-tà)



Vertità (ve-ri-tà) s.f. 1. Rispondenza con la realtà effettiva. 2. Affermazione di un contenuto ideale, com. accettato come basilare, dal punto di vista religioso, etico, storico. 3. Sincerità, buonafede. 4. Realtà. (Devoto-Oli 2008)

Ecco, dire verità è come dire giovani: è un termine che non si può usare in senso assoluto ma bisogna relativizzarlo con un aggettivo, altrimenti non vuole dire niente.
Quali sono gli aggettivi della verità? In storie come questa, secondo me, ce ne sono quattro.

C'è la Verità Giudiziaria, quella stabilita dai Tribunali alla fine di tre gradi di giudizio, quella che quando arriva fino in fondo decide come sono andate le cose, perchè sono accadute, chi ne ha la responsabilità, se deve andare o no in galera e per quanto. E' quella che puoi raccontare senza il timore di essere querelato. Quando arriva fino in fondo, abbiamo detto. Il problema è che a volte non ci arriva.

C'è la Verità del Buon Senso, che a volte non corrisponde alla verità giudiziaria, perchè a differenza di quella non ha bisogno di prove che reggano di fronte a codici, procedure, scadenze di termini e prescrizioni, ma soltanto al razionale concatenarsi dei fatti. Due più due fa comunque quattro. A volte fa cinque, ma è raro, a volte fa tre e allora ci hanno fregato, ma di solito fa quattro.
Razionale concatenarsi dei fatti, abbiamo detto. Il problema è che a volte la ragione si fa deviare della emozioni e dai pregiudizi.

Infatti c'è la Verità Politica, quella che decidi che deve essere così perchè se no è peggio, se no l'ideologia entra in crisi e vincono gli altri, quindi certe cose meglio tacerle, meglio ometterle, meglio anche cambiarle. Perchè non sempre la verità è rivoluzionaria o perchè se no la rivoluzione scoppia davvero.
Perchè la gente non è ancora pronta per certe cose.
Perchè se no è peggio, abbiamo detto. Il problema è: chi decide cosa è peggio?

E alla fine c'è anche la Verità Storica, quella che a distanza di tanto tempo si afferma con l'esame delle carte, dei libri, delle testimonianze e dei ricordi, e quando è condivisa diventa memoria, celebrata da feste e monumenti. Mette assieme un po' tutte le altre verità ma ne resta indipendente e può affermare che Napoleone ha perso a Waterloo anche se non è stato processato per questo con sentenza passata in giudicato, che in Vietnam gli americani hanno perso anche se erano più forti, che ad Auschwitz sono morte due milioni di persone anche se c'è chi dice no.
Quando è condivisa, abbiamo detto. Il problema è che a volte non lo è, e allora viene revisionata.


Tratto da: Navi a perdere di C. Lucarelli Ambiente edizioni - Verdenero, i noir di ecomafia-
Questo libro racconta la storia, le storie (vere), delle navi affondate nel Mediterraneo. Mi correggo. Navi affondate dolosamente perchè trasportavano rifiuti altamente tossici o radioattivi. E si sta parlando dell'Italia, di imprenditori italiani e di magistrati che cercano di fare il proprio lavoro.

martedì 7 settembre 2010

Lapidazione...non si parla d'altro (o quasi)


Butto lì qualche elemento.
Inserisco "Iran lapidazione" nel motore ricerca notizie e leggo i titoli:
-"Salviamo Sakineh, fermiamo quelle pietre"
-"Sakineh cresce l'ansia"
-"Sakineh. In Iran dibattito aperto su lapidazione"
-"Aiea lancia allarme "Teheran prepara missili nucleari."
Ma....un momento!?
Inserisco "Iran nucleare" e leggo i titoli:
-"Iran prepara missile nucleare"
-"Iran aumenta attività, timori per bomba"
Decido di leggere "Aiea lancia allarme "Teheran prepara missili nucleari" e dalle prime righe scopro che l'Aiea è l'agenzia atomica internazionale. Mi fermo..agenzia atomica internazionale "AAI"..mi manca una "E".
Digito sul motore di ricerca AIEA e Wikipedia mi suggerisce che la definizione corretta è Agenzia internazionale per l'energia atomica e il suo compito è quello di promuovere lo sviluppo pacifico dell'energia nucleare e impedirne l'utilizzo per scopi militari...tho guarda..ha ricevuto anche un Nobel per la pace nel 2005.

Vado avanti con gli elementi.
Digito sul motore di ricerca "pena di morte nel mondo": trovo dei dati offerti da Amnesty International. Su 197 Stati nel mondo:
- 68 Stati prevedono la pena di morte nei loro ordinamenti
- 10 di questi 68 Stati la prevedono solo in casi eccezionali (esempio reati in stato di guerra)
- 30 Stati prevedono la pena di morte ma non la applicano da più di 10 anni
- 89 Stati hanno abolito la pena di morte.
Digito infine sul motore di ricerca "Iran risorse" e sempre Wikipedia mi porta a conoscenza che "Accanto al petrolio, di cui l'Iran è uno dei principali produttori mondiali, le risorse minerarie annoverano gas naturale, ferro, rame, carbone. Anche gli idrocarburi rappresentano una buona risorsa. [...]"

Bene. Ora ho diversi elementi che possono essere interpretati nei modi più diversi. Anche se sinceramente mi sembra che uno di questi modi sia quello che più corrisponde alla realtà.
L'Iran è uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio. Così come i paesi lì intorno. Così come i vicini l'Iran è un paese che professa la religione musulmana. Così come i vicini ha un capo di governo diciamo autoritario. Forse, come è successo con i suoi vicini, c'è bisogno di una buona scusa per occupare il suo territorio? Che so...accusandoli di attentati terroristici o imputandogli azioni contro il senso dell'umanità verso i propri cittadini. Forse una lapidazione come condanna per adulterio e concorso in omicidio potrebbe andare. O forse non basta e siamo solo all'inizio di un tartassamento da parte dei media sulla poca democraticità di questo paese. Forse è così. O forse non è il modo più corretto per interpretare gli elementi a mia disposizione.
Sia chiaro, eh..al contrario di molte persone io sono assolutamente contro la pena di morte, quale che sia la sua modalità. Dico al contrario di molte persone perchè se sento in giro, appena succede qualche episodio di cronaca nera in Italia, molti sono favorevoli a riammetterla qui da noi. Magari sono gli stessi che adesso hanno firmato una petizione contro la lapidazione di una donna cittadina di un paese islamico (e si sà quanto siano poco civili quelli là!*). O forse quelli che hanno firmato la petizione sono contro qualsiasi forma di pena di morte e hanno bene a mente la totale inutilità di queste esecuzioni e sanno che nel 2009, in 18 stati nel mondo, sono state 5679.

Giada Iovino


*A qualche giorno di distanza dalla pubblicazione di questo post mi sento in dovere di chiarire che questa frase "e si sà quanto siano poco civili quelli là!" è, ovviamente, da leggere in chiave ironica. 
Ritengo che non siano più incivili di quanto lo siamo noialtri del "primomondo" e voialtri del "sono cattolico e solo il mio dio è quello originale".