Mi incuriosiscono tutte queste lettere aperte inviate a vari ministri, (in)competenti nelle più svariate materie, dal contenuto pressochè identico: epistole indignate, disperate e cariche di richieste che mai troveranno una risposta, scritta e tantomeno nei fatti.
Ma che senso ha scrivere ai politici? Per prima cosa non credo che queste lettere gli “facciano un baffo”, anzi molto probabilmente quando riescono a capirne il contenuto (forse con l'ausilio di un insegnante di sostegno) si faranno anche quattro risate; secondopoi verranno confinate tra le critiche appartenenti all'altro schieramento. Cosa si spera di ottenere? Forse un ravvedimento circa il loro operato? Questi politici (tutti!!) sono lì perchè sono stati eletti e come ho già scritto tempo fa (qui) non sono altro che lo specchio degli elettori che rappresentano.
Allora sarebbe più appropriato scrivere una lettera aperta agli italiani, ai propri concittadini, a coloro che sono sulla nostra stessa barca, tanto per intenderci.
Io, ad esempio, direi agli italiani che le cose non cambieranno mai fino a quando cercheremo di metterci i piedi in testa l'un l'altro già nella quotidianità. Se non c'è rispetto reciproco non possiamo pretendere che chi “sta sopra” abbia del riguardo e faccia gli interessi di tutti: chi è al potere appartiene alla società che rappresenta quindi non ne può essere tanto diverso. Direi agli italiani che bisognerebbe creare una società dove ognuno lavora per il beneficio della stessa e non solo per le proprie tasche, una società dove l'onestà troverebbe le proprie fondamenta e tutti contribuirebbero al suo rispetto senza per questo dover essere considerati delle “talpe”.
Non è scrivendo una lettera ai politici che si cambia questa situazione, per quanto la lettera possa essere sincera e soprattutto contenga affermazioni veritiere. Il virus da combattere è dentro noi stessi. Il virus è interno alla cultura italiana e fino a quando non cambierà il nostro modo di approcciarsi già solo nelle più piccole questioni, con i colleghi, con i vicini, con gli sconosciuti, non potremo mai creare degli anticorpi efficaci per affrontare tutto questo.
di Giada Iovino
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