DANONE
INDIRIZZO PRINCIPALE: Groupe Danone SA, Rue du Helder 7, 75381 Paris Cedex, France.
www.danone.com
INDIRIZZO PRINCIPALE: Groupe Danone SA, Rue du Helder 7, 75381 Paris Cedex, France.
www.danone.com
IN ITALIA: Danone S.p.A., Via al Serio 10, 20159 Milano.
www.danone.it
Multinazionale francese sorta nei primi anni '60 del secolo scorso come produttrice di contenitori di vetro, nel giro di una quindicina d'anni è divenuta uno dei colossi mondiali dell'alimentare e delle bevande. La proprietà del gruppo è frammentata fra oltre 140.000 azionisti, i principali dei quali sono i banchieri Lazard, la famiglia Agnelli e la società di assicurazioni AXA (Fonte: edizione del 2003).
Nel mondo è il "numero 1" nei prodotti lattiero-caseari, in "numero 2" nelle bottiglie di acqua minerale (dopo Nestlé) e nei prodotti di nutrizione infantile, il "numero 3" nei prodotti di nutrizione medicinale.
Il Gruppo Danone si posiziona al 412° posto della graduatoria mondiale e al 5° analizzando solamente il settore alimentare. Possiede 166 stabilimenti produttivi. Il Gruppo Danone produce e commercializza prodotti lattiero-caseari (69% del fatturato), acque minerali (28%) e alimenti per l'infanzia (3%).
Nel 2007 ha ceduto una parte della divisione dei biscotti e cereali alla multinazionale statunitense Kraft Foods, ma ha comprato il 90% del capitale societario della multinazionale olandese Numico (Nutricia, Milupa, Cow & Gate, N.d.R.) che è la seconda produttrice di alimenti nel mondo.
L'azienda ha violato ripetutamente il Codice Internazionale di Commercializzazione dei sostituti del latte materno in alcuni Paesi del Sud del mondo, pubblicizzando in maniera aggressiva l'utilizzo del latte in polvere, al fine di indurre le mamme ad utilizzarlo al posto del latte materno. Secondo l'OMS l'allattamento artificiale è uno dei motivi principali di malnutrizione e morte dei bambini del Sud del mondo.
Controlli effettuati dalla Danone stessa su 40 stabilimenti in 17 Paesi hanno riscontrato circa 400 non conformità alle direttive aziendali riguardo alla tutela dei diritti delle persone assunte. Il 71% delle non conformità si può ricondurre a negligenze riguardo alla salute e alla sicurezza sul lavoro, il 14% riguarda i salari e l'11% l'orario di lavoro.
Nel 2000 Danone ha realizzato 7 milioni di euro di profitti, 900 milioni dei quali grazie ai biscotti LU (oggi marchio Kraft Foods N.d.R.); questo non le ha impedito di confermare l'avvio di un piano di ristrutturazione, con la chiusura di sei impianti di produzione in Europa, due dei quali in Francia, a Calais e Evry, con la soppressione di circa 1.800 posti di lavoro, 600 dei quali in Francia. Ma a Calais, le 500 famiglie di operai che avrebbero dovuto perdere il posto hanno lanciato il boicottaggio, trovando un alleato nell'amministrazione comunale, che ha ritirato i prodotti Danone dalle mense scolastiche; altri comuni francesi si sono uniti, e Attac ha raccolto l'appello che ha passato le Alpi arrivando in Italia, dove Danone è presente in modo massiccio (Fonti: Attac Francia e Attac Italia).
Nel 2001 ha annunciato la chiusura di tutti i suoi grandi magazzini in Francia ed in Europa, con 4.000 licenziamenti possibili finali; risultato: le azioni Marks&Spencer (prima marchio Danone N.d.R.) crescono del 7%.
Nel giugno 2006 il TAR del Lazio ha confermato la multa inferta dall'Autorità Antitrust a Danone, Nestlé ec altre aziende per aver creato un cartello al fine di aumentare i prezzi del latte in polvere dal 100 al 300% in più rispetto alla media degli altri Paesi europei (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
La multinazionale agroalimentare francese ha fatto nel 2008 un fatturato di 14,7 miliardi di euro, con un utile di 1,4 miliardi.
Detiene il 10% del mercato mondiale dell'acqua in bottiglia: ha venduto nel 2007 ben 19,8 miliardi di bottiglie. Le sue acque più famose Evian e Volvic, imbottigliate in Francia, arrivano fino al Giappone e in altri 150 Paesi (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008; Valori n. 68 Maggio 2009).
www.danone.it
Multinazionale francese sorta nei primi anni '60 del secolo scorso come produttrice di contenitori di vetro, nel giro di una quindicina d'anni è divenuta uno dei colossi mondiali dell'alimentare e delle bevande. La proprietà del gruppo è frammentata fra oltre 140.000 azionisti, i principali dei quali sono i banchieri Lazard, la famiglia Agnelli e la società di assicurazioni AXA (Fonte: edizione del 2003).
Nel mondo è il "numero 1" nei prodotti lattiero-caseari, in "numero 2" nelle bottiglie di acqua minerale (dopo Nestlé) e nei prodotti di nutrizione infantile, il "numero 3" nei prodotti di nutrizione medicinale.
Il Gruppo Danone si posiziona al 412° posto della graduatoria mondiale e al 5° analizzando solamente il settore alimentare. Possiede 166 stabilimenti produttivi. Il Gruppo Danone produce e commercializza prodotti lattiero-caseari (69% del fatturato), acque minerali (28%) e alimenti per l'infanzia (3%).
Nel 2007 ha ceduto una parte della divisione dei biscotti e cereali alla multinazionale statunitense Kraft Foods, ma ha comprato il 90% del capitale societario della multinazionale olandese Numico (Nutricia, Milupa, Cow & Gate, N.d.R.) che è la seconda produttrice di alimenti nel mondo.
L'azienda ha violato ripetutamente il Codice Internazionale di Commercializzazione dei sostituti del latte materno in alcuni Paesi del Sud del mondo, pubblicizzando in maniera aggressiva l'utilizzo del latte in polvere, al fine di indurre le mamme ad utilizzarlo al posto del latte materno. Secondo l'OMS l'allattamento artificiale è uno dei motivi principali di malnutrizione e morte dei bambini del Sud del mondo.
Controlli effettuati dalla Danone stessa su 40 stabilimenti in 17 Paesi hanno riscontrato circa 400 non conformità alle direttive aziendali riguardo alla tutela dei diritti delle persone assunte. Il 71% delle non conformità si può ricondurre a negligenze riguardo alla salute e alla sicurezza sul lavoro, il 14% riguarda i salari e l'11% l'orario di lavoro.
Nel 2000 Danone ha realizzato 7 milioni di euro di profitti, 900 milioni dei quali grazie ai biscotti LU (oggi marchio Kraft Foods N.d.R.); questo non le ha impedito di confermare l'avvio di un piano di ristrutturazione, con la chiusura di sei impianti di produzione in Europa, due dei quali in Francia, a Calais e Evry, con la soppressione di circa 1.800 posti di lavoro, 600 dei quali in Francia. Ma a Calais, le 500 famiglie di operai che avrebbero dovuto perdere il posto hanno lanciato il boicottaggio, trovando un alleato nell'amministrazione comunale, che ha ritirato i prodotti Danone dalle mense scolastiche; altri comuni francesi si sono uniti, e Attac ha raccolto l'appello che ha passato le Alpi arrivando in Italia, dove Danone è presente in modo massiccio (Fonti: Attac Francia e Attac Italia).
Nel 2001 ha annunciato la chiusura di tutti i suoi grandi magazzini in Francia ed in Europa, con 4.000 licenziamenti possibili finali; risultato: le azioni Marks&Spencer (prima marchio Danone N.d.R.) crescono del 7%.
Nel giugno 2006 il TAR del Lazio ha confermato la multa inferta dall'Autorità Antitrust a Danone, Nestlé ec altre aziende per aver creato un cartello al fine di aumentare i prezzi del latte in polvere dal 100 al 300% in più rispetto alla media degli altri Paesi europei (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
La multinazionale agroalimentare francese ha fatto nel 2008 un fatturato di 14,7 miliardi di euro, con un utile di 1,4 miliardi.
Detiene il 10% del mercato mondiale dell'acqua in bottiglia: ha venduto nel 2007 ben 19,8 miliardi di bottiglie. Le sue acque più famose Evian e Volvic, imbottigliate in Francia, arrivano fino al Giappone e in altri 150 Paesi (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008; Valori n. 68 Maggio 2009).
NESTLE'
INDIRIZZO PRINCIPALE: Nestlé SA, Avenue Nestlè 55, 1800 Veve, Vaus 1800 Swiss.
www.nestle.com - www.nestle-waters.com
IN ITALIA vi sono varie società: Neslté Italiana S.p.A., San Pellegrino S.p.A., Nestlé Vera S.R.L., etc.
www.nestle.it
E' una multinazionale Svizzera leader mondiale del settore alimentare con un fatturato di 104 miliardi di dollari realizzati nel 2007 e con 408 stabilimenti nel mondo. Nestlé produce gelati e prodotti al latte, piatti pronti e condimenti, bevande, cibo per animali, dolciumi e cioccolate, acque, alimenti per bambini e prodotti farmaceurici. Nel 2007 ha comprato il Gruppo Gerber da Novartis che produce alimenti per bambini (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Il documentario Formula for a disaster realizzato da UNICEF e OMS, il rapporto IBFAN e un articolo del quotidiano britannico The Guardian, nel 2007, testimoniano che, a trent'anni dall'inizio del boicottaggio Nestlè (insieme a Danone, Humana, Artsana, Heinz) in diversi Paesi tra cui Filippine, Cina, Indonesia; Malaysia, Libano, Ungheria e Bangladesh, la multinazionale viola ancora il Codice dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, che secondo l'articolo 5 "non possono essere pubblicizzati", utilizzando metodi subdoli come la somministrazione di campioni in omaggio da parte delle promotrici che si spacciano per infermiere e operano negli ospedali per convincere le madri della bontà del trattamento. Ciò accade soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove il latte in polvere è molto costoso, dove non c'è informazione sui rischi, dove l'acqua da unire al latte in polvere è spesso contaminata e causa danni gravissimi alla salute dei neonati. Tali tecniche di marketing mirano a far apparire questi sostituti come "normali" prodotti di uso quotidiano. Secondo Save the Children, la mortalità infantile solo nel Bangladesh potrebbe essere ridotta di quasi un terzo, e si potrebbero salvare le vite di 314 bambini al giorno, solo migliorando i tassi di allattamento al seno; a livello globale l'organizzazione ritiene che si potrebbero salvare 3.800 bambini al giorno (però quando vi fermano per strada per chiedere un'offerta queste cose non le dicono N.d.R.); per questo continua il boicottaggio della multinazionale coordinato da Baby Milk Action, per indurre la Nestlé a rispettare il codice dell'OMS.
In Italia, grazie ad una circolare del ministro della sanità Veronesi (successiva ad una sentenza dell'Antitrust -Garante della concorrenza e del mercato- contro le principali aziende produttrici di latte artificiale) è stato imposto ai reparti ospedalieri di maternità di favorire l'allattamento al seno e di non accettare forniture gratuite da parte delle aziende (la sentenza condannò le aziende al pagamento di una sanzione di oltre 1 miliardo di lire per aver creato un "cartello" per tenere i prezzi dei prodotti artificialmente alti e limitare i canali di vendita alle farmacie) (Fonte: edizione 2003).
La multinazionale inoltre è uno dei più grandi commercianti e trasformatori di caffè e cacao nel mondo. A tal proposito ci sono molte denunce documentate, alcune anche finite in Tribunale, che rivelano come la Nestlé è direttamente, oppure indirettamente mediante le proprie filiali o imprese che la riforniscono, responsabile di violazione dei diritti lavorativi e umani. Per esempio in Costa d'Avorio la Nestlé si rifornisce in piantagioni di cacao che impegnano migliaia di bambini in condizioni di schiavitù. In Colombia è accusata di complicità nell'assassinio di Luciano Enrique Molina, sindacalista del SINALTRAINAL ex lavoratore della Nestlé, e anche di persecuzioni e di aggressioni perpetrate dalle squadre paramilitari contro i sindacalisti.
Negli Stati Uniti si sono riscontrate ben 32 violazioni serie alle norme di sicurezza (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Nei confronti dell'ambiente Nestlé tiene diversi comportamenti molto preoccupanti; il WWF ha denunciato, nel rapporto del 2007, che la multinazionale commercializza anche caffè proveniente da coltivazioni illegali che provocano la distruzione delle foreste primarie.
La multinazionale è oggi il numero uno per la produzione di acqua minerale in bottiglia mediante la Nestlé Waters che è presente in 130 paesi e possiede 32 marche, tra cui le italiane Claudia, Panna, Vera, Recoaro, Levissima (Fonte: Valori n. 68, 2009). Per consolidare la leadership nel mercato delle acque, Nestlé ha promosso un percorso naturalistico in Val Viola, in provincia di Sondrio, con la realizzazione di una "strada dell'acqua" tra le montagne dell'acqua Levissima, presentandolo però come un progetto per la tutela dell'abiente: in realtà si tratta solo di un'operazione di greenwashing (neologismo indicante l'ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni finalizzata alla creazione di un'immagine positiva di proprie attività, o prodotti, o di un'immagine mistificatoria per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi. Fonte: Wikipedia) (Fonte: Altreconomia n. 100, dicembre 2008).
La Nestlè Water Italia ha annunciato circa 320 licenziamenti a San Pellegrino Terme (BG), San Giorgio in Bosco (PD) e Recoaro Terme (VI), dove si imbottigliano le acque minerali San Pellegrino, Vera e Recoaro, adducendo come cause i dazi doganali USA sulle minerali europee che metterebbero a rischio la vendita di circa 200 milioni di bottiglie e anche una campagna anti-acqua minerale che penalizza il settore (Fonte: Altreconomia n. 104, aprile 2009). Per maggiori informazioni: Rete Boicottaggio Nestlé su www.ribn.it.
Tratto da:
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. Monti, 2009.
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. La Tortuga, 2003.
www.nestle.com - www.nestle-waters.com
IN ITALIA vi sono varie società: Neslté Italiana S.p.A., San Pellegrino S.p.A., Nestlé Vera S.R.L., etc.
www.nestle.it
E' una multinazionale Svizzera leader mondiale del settore alimentare con un fatturato di 104 miliardi di dollari realizzati nel 2007 e con 408 stabilimenti nel mondo. Nestlé produce gelati e prodotti al latte, piatti pronti e condimenti, bevande, cibo per animali, dolciumi e cioccolate, acque, alimenti per bambini e prodotti farmaceurici. Nel 2007 ha comprato il Gruppo Gerber da Novartis che produce alimenti per bambini (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Il documentario Formula for a disaster realizzato da UNICEF e OMS, il rapporto IBFAN e un articolo del quotidiano britannico The Guardian, nel 2007, testimoniano che, a trent'anni dall'inizio del boicottaggio Nestlè (insieme a Danone, Humana, Artsana, Heinz) in diversi Paesi tra cui Filippine, Cina, Indonesia; Malaysia, Libano, Ungheria e Bangladesh, la multinazionale viola ancora il Codice dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, che secondo l'articolo 5 "non possono essere pubblicizzati", utilizzando metodi subdoli come la somministrazione di campioni in omaggio da parte delle promotrici che si spacciano per infermiere e operano negli ospedali per convincere le madri della bontà del trattamento. Ciò accade soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, dove il latte in polvere è molto costoso, dove non c'è informazione sui rischi, dove l'acqua da unire al latte in polvere è spesso contaminata e causa danni gravissimi alla salute dei neonati. Tali tecniche di marketing mirano a far apparire questi sostituti come "normali" prodotti di uso quotidiano. Secondo Save the Children, la mortalità infantile solo nel Bangladesh potrebbe essere ridotta di quasi un terzo, e si potrebbero salvare le vite di 314 bambini al giorno, solo migliorando i tassi di allattamento al seno; a livello globale l'organizzazione ritiene che si potrebbero salvare 3.800 bambini al giorno (però quando vi fermano per strada per chiedere un'offerta queste cose non le dicono N.d.R.); per questo continua il boicottaggio della multinazionale coordinato da Baby Milk Action, per indurre la Nestlé a rispettare il codice dell'OMS.
In Italia, grazie ad una circolare del ministro della sanità Veronesi (successiva ad una sentenza dell'Antitrust -Garante della concorrenza e del mercato- contro le principali aziende produttrici di latte artificiale) è stato imposto ai reparti ospedalieri di maternità di favorire l'allattamento al seno e di non accettare forniture gratuite da parte delle aziende (la sentenza condannò le aziende al pagamento di una sanzione di oltre 1 miliardo di lire per aver creato un "cartello" per tenere i prezzi dei prodotti artificialmente alti e limitare i canali di vendita alle farmacie) (Fonte: edizione 2003).
La multinazionale inoltre è uno dei più grandi commercianti e trasformatori di caffè e cacao nel mondo. A tal proposito ci sono molte denunce documentate, alcune anche finite in Tribunale, che rivelano come la Nestlé è direttamente, oppure indirettamente mediante le proprie filiali o imprese che la riforniscono, responsabile di violazione dei diritti lavorativi e umani. Per esempio in Costa d'Avorio la Nestlé si rifornisce in piantagioni di cacao che impegnano migliaia di bambini in condizioni di schiavitù. In Colombia è accusata di complicità nell'assassinio di Luciano Enrique Molina, sindacalista del SINALTRAINAL ex lavoratore della Nestlé, e anche di persecuzioni e di aggressioni perpetrate dalle squadre paramilitari contro i sindacalisti.
Negli Stati Uniti si sono riscontrate ben 32 violazioni serie alle norme di sicurezza (Fonte: Guida al consumo critico, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, EMI, Bologna, 2008).
Nei confronti dell'ambiente Nestlé tiene diversi comportamenti molto preoccupanti; il WWF ha denunciato, nel rapporto del 2007, che la multinazionale commercializza anche caffè proveniente da coltivazioni illegali che provocano la distruzione delle foreste primarie.
La multinazionale è oggi il numero uno per la produzione di acqua minerale in bottiglia mediante la Nestlé Waters che è presente in 130 paesi e possiede 32 marche, tra cui le italiane Claudia, Panna, Vera, Recoaro, Levissima (Fonte: Valori n. 68, 2009). Per consolidare la leadership nel mercato delle acque, Nestlé ha promosso un percorso naturalistico in Val Viola, in provincia di Sondrio, con la realizzazione di una "strada dell'acqua" tra le montagne dell'acqua Levissima, presentandolo però come un progetto per la tutela dell'abiente: in realtà si tratta solo di un'operazione di greenwashing (neologismo indicante l'ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni finalizzata alla creazione di un'immagine positiva di proprie attività, o prodotti, o di un'immagine mistificatoria per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi. Fonte: Wikipedia) (Fonte: Altreconomia n. 100, dicembre 2008).
La Nestlè Water Italia ha annunciato circa 320 licenziamenti a San Pellegrino Terme (BG), San Giorgio in Bosco (PD) e Recoaro Terme (VI), dove si imbottigliano le acque minerali San Pellegrino, Vera e Recoaro, adducendo come cause i dazi doganali USA sulle minerali europee che metterebbero a rischio la vendita di circa 200 milioni di bottiglie e anche una campagna anti-acqua minerale che penalizza il settore (Fonte: Altreconomia n. 104, aprile 2009). Per maggiori informazioni: Rete Boicottaggio Nestlé su www.ribn.it.
Tratto da:
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. Monti, 2009.
- Miniguida al consumo critico e al boicottaggio. Realizzata da Movimento Gocce di giustizia. Ed. La Tortuga, 2003.
Post introduttivo al consumo critico qui.
Elenco prodotti Danone, Nestlè e delle altre multinazionali qui.